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L’allarme ultras in Francia: «Sanzioni individuali, gli stadi non sono luoghi di impunità»

Il lavoro del criminologo Bauer commissionato dalla Lega che propone biglietto nominativo, tessera del tifoso e riconoscimento facciale

L’allarme ultras in Francia: «Sanzioni individuali, gli stadi non sono luoghi di impunità»

Allarme ultras in Francia (e non solo). La Lega Calcio francese aveva commissionato un rapporto sugli stadi al criminologo Alain Bauer. Il professore ha consegnato le prime conclusioni che sono state lette dall’Equipe. Il documento finale non c’è ancora.

Bauer ha premesso che «non è stato possibile incontrare» l’associazione nazionale tifosi.

E anche:

“I sostenitori non sono nemici. Le partite di calcio non sono luoghi di scontri individuali o collettivi, né luoghi di impunità criminale. I regolamenti necessari per il regolare svolgimento degli eventi devono essere comprensibili, coerenti e applicabili. Devono anche essere rispettati, osservati e comportare punizioni. […] È necessario che i partner si rispettino, si capiscano e lavorino nella stessa direzione, il che non sempre accade”.

Per Alain Bauer servono più sanzioni individuali, vista

l’ingiustizia e l’inefficacia delle sanzioni che colpiscono un intero stadio per la violenza di pochi.

È necessario “eliminare l’anonimato dei teppisti”. Al fine di aumentare il livello delle sanzioni individuali, non c’è altra soluzione che lavorare per risolvere l’anonimato.

Propone quindi il biglietto nominativo, come in Italia, e la nota “tessera del tifoso” (sempre come in Italia).

Propone tre soluzioni:

– La soluzione “turca”, ossia tessera del  tifoso obbligatoria per accedere agli stadi in Francia […] ;

– La soluzione “Ed Sheeran”, testata allo Stade de France, che consiste nell’acquisto nominativo controllato dal venditore del biglietto e che garantisce attraverso un’applicazione per cellulare l’identità del titolare del biglietto […] ;

– La soluzione di riconoscimento facciale all’ingresso dello stadio, come mezzo di controllo degli accessi […] Questa soluzione più costosa e che richiede una supervisione rafforzata consentirebbe un migliore controllo degli spazi sotto la responsabilità degli organizzatori. È l’unico che potrebbe garantire l’applicazione di di divieti giudiziari o di radiazioni dagli stadi.

Per Bauer,

“non tutte le situazioni richiedono sempre e uniformemente una risposta della polizia, la risposta a una bottiglia d’acqua che viene lanciata non è necessariamente il divieto di tutte le bottiglie d’acqua negli stadi.

Propone che gli steward sia più numerosi e soprattutto meglio formati. Parla di agenti qualificati.

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