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Kvara: «Ho imparato una parola in napoletano ma non la ricordo»

Al Corsport: «Città straordinaria ma non ho avuto il tempo di visitarla come vorrei. Sto imparando l’italiano. Maradona? È ovunque»

Kvara: «Ho imparato una parola in napoletano ma non la ricordo»
Mg Milano 18/09/2022 - campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Matteo Politano

Kvara e Napoli. Nella sua intervista al Corriere dello Sport – a firma Fabio Mandarini – Kvaratskhelia parla anche del rapporto con Napoli.

Il rapporto con Napoli.

«Vivo nei pressi del centro sportivo e tra mille impegni non ho ancora avuto il tempo di visitarla come vorrei, ma per quello che ho visto mi piace tanto: è accogliente, ti riempie d’affetto e i tifosi e la gente in genere sono straordinari. E’ proprio come me l’avevano raccontata».

«Qui sono pazzi per il calcio, un amore infinito. E poi a Napoli ha giocato Maradona. Maradona: lo amano tutti, ne parlano tutti. È ovunque».

Frequenta i compagni di squadra?

«Quando andiamo a cena tutti insieme, altrimenti resto a casa. In famiglia».

Ha imparato qualche parola in napoletano?

«Sì, una. Ma non la ricordo! Nel frattempo studio l’italiano».

Qua il resto dell’intervista di Kvara.

Al Napoli dà dieci:

«Facile: 10. E’ una squadra piena di giocatori molto forti, molto bravi: se continuiamo così, possiamo anche arrivare più in alto di quanto pensino tutti».

Cosa le disse Spalletti prima di venire a Napoli?

«Tante cose. Ci incontrammo a Milano, a casa sua. È veramente un grande allenatore. Molto, molto bravo: mi guarda da fuori e mi dice cosa sto facendo nella maniera giusta e cosa sto sbagliando. Mi fa migliorare. È un maestro».

Ambizione

«Sto lavorando molto per migliorare e voglio lavorare anche di più perché devo ancora imparare tante cose. Però una cosa è certa: voglio arrivare in alto».

Umiltà.

«Me l’hanno trasmessa i miei genitori, sono cresciuto così: non mi piace chi esagera e chi parla troppo. Io so soltanto che devo fare del mio meglio e poi la gente giudicherà se sarò stato bravo oppure no».

Chi ha più limiti: il Napoli o Kvaratskhelia?

«Nessuno ha limiti. Possiamo crescere insieme, mano nella mano. No limits».

Campionato o Champions?

«Perché devo scegliere? Tutti e due».

Chi era il suo idolo da piccolo e aspirante calciatore?

«Cristiano Ronaldo. Anche se il mio primo amore è stato Guti del Real Madrid. Quando giocavo con gli amici a Tbilisi, la mia città, indossavamo magliette bianche: io, dietro, scrivevo il suo nome».

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