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«Il primo luglio del 2023, Lionel Messi sarà un calciatore del Barça»

Impazza il calciomercato. La notizia sulla Pulce arriva dall’Argentina proprio mentre in Spagna il Chiringuito riferisce della clausola pro Madrid nel contratto di Haaland

«Il primo luglio del 2023, Lionel Messi sarà un calciatore del Barça»
Barcellona (Spagna) 17/04/2019 - Champions League / Barcellona-Manchester United / foto Imago/Image Sport nella foto: Lionel Messi

«Il primo luglio del 2023, Lionel Messi sarà un calciatore del Barça». Così recita il tweet di Veronica Brunati, giornalista argentina considerata molto vicina alla Pulce. Il fuoriclasse argentino aveva lasciato il club blaugrana due estati fa, in scadenza di contratto. È stato un addio complicato, di cui si parla ancora. Solo qualche giorno fa, il Mundo rivelò degli interessi chiesti da Messi in piena pandemia al club che diceva di amare, oltre ad una penale di 20 milioni in caso di mora. Pomo della discordia fu proprio il cosiddetto “premio fedeltà”: i blaugrana chiesero una proroga, l’argentino non la concesse.

Sta di fatto che di un ritorno di Messi si parla praticamente dal giorno del suo addio. Sono voci che si rincorrono da sempre. Al Paris Saint Germain, dove quest’anno sta giocando decisamente meglio dell’anno scorso, Messi non s’è mai sentito realmente a casa. E i contatti col suo vecchio club non si sarebbero mai fermati. A questo punto, verrebbe da dire che il ritorno del figliol prodigo potrebbe davvero essere la risposta del Barcellona al Real, che secondo quanto riportava già ieri il Chiringuito sarebbe intenzionato a pagare una clausola pro Madrid che sarebbe presente nel contratto di Haaland (una clausola di oltre duecento milioni) per assicurarsi il poderoso centravanti norvegese nel 2024. Il Chiringuito, ed in particolare il conduttore Pedrerol, è una trasmissione considerata da sempre molto vicine alle vicende di casa Real Madrid.

Certo è che se il grande ritorno si concretizzasse e se contemporaneamente Haaland scegliesse di vestire la maglia del Real Madrid, si potrebbe obiettare a Laporta della sensazione forte di rispondere al futuro con lo sguardo rivolto al passato. Ma ad essere giudice, come sempre, sarebbe il campo.

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