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Il Mondiale è l’unico problema del Napoli, scrive la Gazzetta

“Tra tre partite interromperà la corsa della squadra di Spalletti. Napoli primo con merito per gioco, personalità, mentalità, gestione, qualità”

Il Mondiale è l’unico problema del Napoli, scrive la Gazzetta
Ci Napoli 07/09/2022 - Champions League / Napoli-Liverpool / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Il Mondiale è l’unico problema del Napoli, scrive la Gazzetta dello Sport nella pagina dei commenti. Il quotidiano scrive di prima fuga della stagione.

Dopo aver travolto il Sassuolo sabato, il Napoli fa festa anche la domenica, insieme al Torino che ha battuto il Milan e permesso a Spalletti di staccare i campioni d’Italia di sei punti. È la prima fuga della stagione. Ed è meritata per quello che il Napoli sta dimostrando a livello di gioco, personalità, mentalità, gestione, compattezza, qualità di gruppo e individuali. Un inizio tra campionato e Champions davvero eccezionale.

Tutto così perfetto che l’unico vero problema del Napoli è il Mondiale che tra tre partite interromperà la corsa. L’obiettivo di chi insegue è restare il più possibile in scia nelle partite che mancano. La speranza, sempre di chi rincorre, è che la ripresa a gennaio possa ripresentare ai nastri di partenza squadre diverse. La prima partita di gennaio sarà Inter-Napoli e ci arriveranno squadre reduci da un lungo stop e con tanti protagonisti di rientro da un Mondiale che potrà averli caricati, scaricati, appagati o depressi. Chissà. Ma prima di gennaio ci sono altre tre giornate e già la prossima si annuncia importantissima.

Come scritto ieri sul Napolista dei meriti di Spalletti:

In questo Napoli così entusiasmante sono però anche tanti i meriti di Spalletti: si è già detto della sua bravura nell’inserire giocatori senza conoscenza della lingua inesperti nel grande calcio come Kim e Kvara – sino a renderli immediatamente capaci di fare la differenza – e di come abbia creato un gruppo unito e entusiasta nel seguire i suoi dettami. Tuttavia, la mano di un tecnico la si vede anche nella capacità di valorizzare elementi già in rosa ma precedentemente ai margini, o presi come svincolati, sino a renderli importanti.Nelle vittorie contro Rangers e Sassuolo tre elementi, due dei quali peraltro over 30, sono stati protagonisti e simboleggiano la bontà del suo lavoro. Il primo è Lobotkapassato da 891 minuti complessivi in un campionato e mezzo all’essere un brillante e insostituibile regista; il secondo è Mario Rui: da riserva di Hysaj nella seconda parte dell’ultimo campionato con Gattuso (nella quale ha giocato solo 4 gare su 15 da titolare) è diventato uno dei terzini più brillanti del campionato (già 11 assist nei 44 match di Serie A in cui è stato allenato da Spalletti). Il terzo è Juan Jesus: considerato finito (290 minuti totali in campionato nelle ultime due stagioni alla Roma) quando è stato comprato, ora è una riserva sempre pronta a far sentire pochissimo l’assenza dei titolari.

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