La Sueddeutsche intervista Stefano Righi. L’altro successo del duo, “L’estate sta finendo”, a Napoli è diventata “Un giorno all’improvviso”
La Sueddeutsche intervista il cantautore italiano Stefano Righi, del duo I Righeira, autori di “Vamos a la playa”, un successo pop degli inizi degli anni ’80 che è diventato l’inno della squadra di calcio belga Royale Union Saint-Gilloise, che stasera giocherà la partita di apertura dell’Europa League in trasferta con l’Union Berlin. Racconta come è nato il legame con il club.
«Una coincidenza! Nel 2014 sono stato a Bruxelles per alcuni giorni e avevo voglia di guardare il calcio. Sono un grande tifoso della Juventus, si sa. E l’unica squadra che giocava in casa all’epoca era l’Union St.-Gilloise. Non li conoscevo affatto. Ma i miei amici li conoscevano. Hanno detto: “Questa è la nostra squadra! La squadra del popolo! La squadra degli italiani che vivono a Bruxelles!”. Quindi ci sono andato. Mi sono innamorato subito di questo football della vecchia scuola. Era come un ricordo di quando mio padre mi portava per mano allo stadio, un calcio che non era nelle mani dei grandi affari, del denaro. Un po’ come l’Union Berlin».
Come mai “Vamos a la playa” è diventato l’inno dell’Union St.-Gillois?
«Quando ho iniziato ad andarci più spesso, i tifosi hanno iniziato a cantarla. Ho incontrato il cantante degli Ultras del club, ho fatto amicizia e quando hanno iniziato a cantare la canzone è stato una specie di tributo per me. Credo. Nel frattempo viene registrato anche dalla dirigenza dello stadio prima delle partite e durante l’intervallo. È diventata una canzone portafortuna».
Non solo Vamos a la playa, però. Anche L’estate sta finendo è stata utilizzata negli stadi italiani, come quello del Napoli.
«Soprattutto i tifosi del Napoli l’hanno adattato e riscritto: “Un giorno all’improvviso/m’innamorai di te…»
Definisce l’Union St.-Gillois “una squadra ruspante”.
«Applicato al calcio, significa: ha carattere, è molto vivace, coraggiosa».
Ma aggiunge che gli piacerebbe vederla giocare contro le squadre italiane.
«Noi italiani parliamo sempre del nostro calcio e poi facciamo casino nelle coppe. O non andiamo ai Mondiali».