Per la Sueddeutsche l’antisportivo è Kyrgios: ha volutamente provocato Tsitsipas fino a farlo esplodere
Non conta che il greco abbia preso a pallinate il pubblico e l'avversario. Per il quotidiano è l'australiano ad averlo portato a perdere il controllo

Tsitsipas prende a pallinate il pubblico e Kyrgios, ma per la Sueddeutsche l’antisportivo è l’australiano, colpevole di aver provocato il greco per tutta la durata del match tanto da farlo passare, poi, per quello cattivo. Lo definisce “uno spettacolo antisportivo”, l’ennesimo capolavoro discutibile di Kyrgios.
“Almeno stavolta Nick Kyrgios non ha sputato verso uno spettatore. Non ha maledetto un visitatore come ha fatto in una delle precedenti partite a Wimbledon. Difficilmente c’è una conferenza stampa in cui non attribuisca la colpa di tutto ai media. Lui è sempre innocente, altri commettono gli errori”.
A Kyrgios piace mettersi in evidenza scrive il quotidiano tedesco.
“Fa giustamente notare che gli stadi dove gioca sono pieni. Netflix sta girando un documentario sul tour di tennis di questa stagione. Si dice che Kyrgios sia accompagnato il più delle volte da cameramen. Si dice che siano stati avvistati anche questo sabato sera, cercano di farlo in modo piuttosto discreto. Avevano davvero molto da filmare, finora non devono mai aver catturato una partita come questa, comprese le bizzarre conseguenze in sala stampa”.
Ma stavolta il cattivo è apparso Tsitsipas, non lui.
“Kyrgios ha spinto Tsitsipas, come certamente immaginava, ad esplodere, grazie ai suoi modi, ai suoi lamenti, ai suoi trucchi. Tsitsipas ha perso gradualmente il controllo dei nervi”.
“L’umore era tale che c’era da aspettarsi che da un momento all’altro l’uno o l’altro impazzisse”.
E a perdere la calma per primo è stato il greco.
In conferenza stampa, Tsitsipas ha accusato l’avversario di essere un bullo e di avere un lato malvagio. Ha detto:
«Sembrava un circo. Ti stanca. Le continue chiacchiere, le continue lamentele. Siamo qui per giocare a tennis, non per parlare. Non c’è nessun altro giocatore che lo faccia: non c’è nessun altro giocatore che sia sempre arrabbiato e frustrato. Spero davvero che noi giocatori prendiamo posizione e rendiamo questo sport una versione migliore, un comportamento del genere non può essere tollerato».