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Pietro Castellitto: «Una volta Ferrero mi diede 50mila lire per le figurine. Disse: “Comprate er pacco intero”»

Al CorSera: «Papà prese i soldi e glieli restituì. Totti? La prima volta mi disse: “Ahò, se devi fa’ Totti ar cinema mo’ devi magna’”»

Pietro Castellitto: «Una volta Ferrero mi diede 50mila lire per le figurine. Disse: “Comprate er pacco intero”»

Sul Corriere della Sera un’intervista a Pietro Castellitto, figlio di Sergio. Nel 2021 ha interpretato Francesco Totti
nella serie televisiva «Speravo de morì prima».

«Giuro, fare Totti per me è stato un onore. Totti per noi non è un essere umano, Francesco è un’icona. Lo vedi così tante volte che quando te lo trovi davanti e scopri che parla, che sorride, che si tocca i capelli, non ti pare vero».

I dettagli del primo incontro con Totti.

«A pranzo vicino a Piramide. Io che manco spiaccico parola, lui che mi guarda e poi fa: “Ahò, se devi fa’ Totti ar cinema mo’ devi magna’”. E comincia a passarmi pasta, pane, carne. “Magna”, mi ripete. Io sto lì con la pancia piena, non mi va più niente, ma gli faccio: “France’, se me lo passi tu me magno pure er legno”».

E all’anteprima, quando lui si è visto sullo schermo con la faccia di Pietro Castellitto?

«Lo avevano invitato a vedere il primo episodio al cinema da solo con la famiglia, cioè Ilary Blasi e i figli Cristian e Chanel. A metà puntata mi manda a chiamare. Io entro in sala, sudo freddo. Ma lui ride e mi fa: “Ahò, Chanel dice che io parlo proprio così”. Gli è piaciuto. Evvai!».

Come spende i soldi?

«Cerco un po’ di sicurezza. Poter fare un viaggio o permettermi un ristorante senza ansie. Tutto qui. Ma in questo sono stato bene educato dai miei. Ha presente Massimo Ferrero? Il produttore? Quando ero piccolo una volta venne a casa nostra. Gli dissi che raccoglievo le figurine e lui mi diede cinquantamila lire. Mai visti prima tanti soldi. Mi disse: “To’, vatte a comprà er pacco intero”. Intervenne papà che prese i soldi e glieli restituì. Non avrebbe mai permesso a un bambino di spendere così tanto tutto insieme. Ma soprattutto papà voleva che io le figurine le raccogliessi poco per volta».

Ce ne vuole tanto per liberarsi dall’oppressione del «figlio d’arte»?

«Ne esci quando ti rendi conto che quella è solo un’arma nelle mani di chi ti vuole mettere in difficoltà. Paolo Maldini è figlio d’arte, ma qualcuno ha mai messo in discussione il suo talento?».

A proposito di calcio…

«José Mourinho è uno che sa far accadere le cose. E ho detto tutto».

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