Muster: «La mia generazione di tennisti fortunata a non avere i social, ci avrebbero sospeso a vita»
L'austriaco a L'Equipe: «le parole velenose ai cambi di campo, colpi di ogni tipo, cose irripetibili e impossibili per il tennis di oggi»

Prosegue la serie di interviste de L’Equipe a tennisti del passato. Oggi è stata la volta dell’austriaco Thomas Muster. Che, tra le altre cose, ha detto
L’aneddoto che non hai mai osato raccontare?
Ci sono storie che non potevamo raccontare al momento, ma la prescrizione non è ancora finita! (Scoppia a ridere.) È impossibile rivelarli oggi, devono rimanere sepolti per sempre… Tutto quello che posso dire è che la nostra generazione è stata molto fortunata a non avere Facebook, Instagram e i telefoni cellulari. All’epoca ci siamo divertiti molto sul circuito. Le conversazioni negli spogliatoi, le parole velenose ai cambi di campo, i pugni di ogni tipo, cose “irripetibili” che oggi, con i social network, ci avrebbero portato alla sospensione a vita. Siamo tutti molto felici che non ci fossero e che siamo stati liberi di divertirci senza che tutto fosse messo in pubblica piazza.