ilNapolista

Il “coaching” fa litigare allenatori e giocatori, Kyrgios: «La solitudine in campo era il bello del tennis»

Su Twitter Mouratoglou “ammette” di aver fatto segnali a Serena Williams nella famosa finale della crisi isterica agli Us Open, e viene “cazziato” da Woodbridge

Il “coaching” fa litigare allenatori e giocatori, Kyrgios: «La solitudine in campo era il bello del tennis»

La notizia che il coaching sarà ammesso nel tennis maschile già dalla seconda metà di stagione ha scatenato un piccolo putiferio tra i coach. Patrick Mouratoglou, considerato un guru più che un semplice coach, s’è sentito come liberato: “Finalmente, basta ipocrisia”.

Ma su Twitter è scoppiato un casino. Perché la questione è annosa, e molto dibattuta nel tennis moderno. Intanto tra i primi a rispondergli è arrivato Nick Kyrgios, che butta sul sindacale:

Completamente in disaccordo. Così il tennis perde uno degli unici tratti unici che nessun altro sport aveva. Il giocatore doveva capire le cose da solo. Questo era il bello. Cosa succede se un giocatore di alto profilo gioca contro un giocatore di basso livello che non ha o non si può permette un allenatore?

Ma la cosa bella è che praticamente Mouratoglou ha “confessato” un fatto che è entrato a suo modo nella storia del tennis: la rissa arbitrale (mediaticamente seconda, forse, solo all’epico “You cannot be serious!” di McEnroe) tra Serena Williams e il giudice di sedia Carlos Ramos, nella finale dell’US Open 2018: Ramos si accorse che il coach di Serena, Mouratoglou appunto, continuava a farle dei segnali. Dopo averle dato due warning (per coaching, appunto, e per “racquet abuse”), gliene assegnò un terzo per “verbal abuse”, con tanto di “penalty game”. Williams lo chiamò “ladro”, in preda ad una crisi di nervi: “Non ho mai rubato in vita mia, sono una mamma, ho una bambina e tu mi derubi. Ogni volta è la stessa storia. Lo fai perché sono una donna? Ti devi scusare con me!”. Storia di una lesa maestà ad una regina del tennis. L’avversaria era Naomi Osaka. Serena, che in questi giorni torna a Wimbledon a 40 anni, non ha più vinto una finale di uno Slam. Ramos venne fermato e non poté più arbitrare le Williams. Mouratoglou ammette che sì, quel giorno, aveva fatto “coaching”.

D’altra parte l’attuale coach di Simona Halep è stato più volte punito per aver parlato con le proprie giocatrice nel corso della sua carriera. Su Twitter gli ha risposto Todd Woodbridge, ex numero uno in doppio: “È deludente vedere un allenatore di alto profilo ammettere apertamente di aver infranto il regolamento del nostro sport per così tanto tempo” .

“>

Mouratoglou s’è risentito. Ed è scoppiato uno “scazzo” pubblico: “Questo è particolarmente negativo, Tood. Sei stato nel Tour per molto tempo. Perché neghi l’evidenza e non ammetti che il coaching viene utilizzato ogni giorno sui campi? Vuoi cercare di farmi sembrare cattivo e accusarmi? Davvero deludente… Sei un modello di comportamento. Vorrei proprio essere te. Forse nella prossima vita” .

ilnapolista © riproduzione riservata