I medici spagnoli difendono Nadal dalle accuse dei ciclisti: «Le sue infiltrazioni non sono doping»

«Non sono vietate infiltrazioni nel ciclismo. Se si mettono in relazione i concetti di infiltrazione e doping forse si vuole mettere in dubbio la liceità dei risultati di alcuni atleti».

Nadal

Parigi (Francia) 05/06/2022 - finale Roland Garros / Nadal-Ruud / foto Imago/Image Sport nella foto: Rafael Nadal ONLY ITALY

«Le infiltrazioni che ha fatto Nadal non sono doping».

La Società Spagnola di Medicina dello Sport risponde, con una nota, alle polemiche sulle infiltrazioni con cui Nadal ha giocato al Roland Garros. Ieri, in un’intervista a L’Equipe, il ciclista Guillaume Martin aveva dichiarato:

«Nadal è un “eroe” perché si fa le infiltrazioni, lo facessimo noi ciclisti saremmo tutti “dopati”».

Anche Pinault aveva espresso dubbi con un tweet.

Nella nota dell’ente medico spagnolo si legge che le infiltrazioni «non sono doping» e che, anzi,

«le infiltrazioni anestetiche sono procedure terapeutiche di ampio e antico uso, sia in ambito sportivo, sia lavorativo che in molti altri».

«ed il loro obiettivo fondamentale è ridurre il dolore localizzato in un’area anatomica».
E ancora:
«non sono vietate infiltrazioni nel ciclismo da parte dell’Unione Ciclistica Internazionale, come è stato segnalato da qualche atleta di nazionalità francese. Mettere in relazione i concetti di infiltrazione e doping non è corretto ed è forse destinato a mettere in dubbio la liceità dei risultati di alcuni atleti».

In conclusione, la Società Spagnola di Medicina dello Sport dichiara che

«l’infiltrazione non è un metodo di doping a meno che non venga somministrata una sostanza proibita in quell’iniezione».

Non è questo il caso delle infiltrazioni effettuate da Nadal, come dichiara il direttore generale dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA), Olivier Niggli, alla televisione svizzera RTS:

«non sono nell’elenco dei prodotti vietati (da AMA), poiché si stima che non migliorino le prestazioni sportive e che non siano dannose».

Niggli ha dichiarato che il dibattito sulle infiltrazioni non va portato nel campo del doping, ma in quello dell’etica medica. Ci si potrebbe chiedere, dice,

«se è accettabile che un atleta d’élite debba sottoporsi a iniezioni prima di una partita. Nadal ha vinto 14 titoli al Roland Garros, e se i precedenti 13 sono stati raggiunti senza la necessità di quelle iniezioni, è probabile che il quattordicesimo non sia stato vinto grazie a loro».

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