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CorSera: siamo sicuri che il percorso stile Camel Trophy che Allegri fa sostenere ai giovani sia giusto?

La Juve dovrebbe prendere esempio dal Milan ed esaltare la qualità dei suoi giovani, il rischio, altrimenti, è che si stufino e vadano altrove

CorSera: siamo sicuri che il percorso stile Camel Trophy che Allegri fa sostenere ai giovani sia giusto?
Genova 06/05/2022 - campionato di calcio serie A / Genoa-Juventus / foto Image Sport nella foto: Dusan Vlahovic

Sul Corriere della Sera Paolo Tomaselli mette a paragone la politica seguita con i giocatori giovani dal Milan di Pioli e dalla Juve di Massimiliano Allegri.

Pioli si è ritrovato lo sbarbato Tonali autore di una doppietta decisiva per il campionato raggiunta con assist di un suo coetaneo, Leao. Allegri, invece, si è ritrovato con Vlahovic “sprofondato in panchina, sconfortato per non aver
segnato per la quarta partita di fila”. Una differente gestione, da parte dei due club, appunto.

Nel Milan,

“in pubblico non si è mai percepito un clima da caserma, secondo il quale i giovani devono mangiarne di polenta, prima di poter dire la loro. Perché è la qualità sul campo a stabilire le gerarchie, pur nel rispetto dei ruoli”.

Allegri non perde invece occasione per imputare alla giovane età della squadra gli errori e i risultati altalenanti.

“Ma sembra un’impostazione sbagliata, non solo perché come ha sottolineato un altro 22enne come De Ligt «ho più di 250 partite da professionista», ma soprattutto perché è il contesto di gioco fumoso a disorientare i giovani, come accaduto ad esempio con Kulusevski, rifiorito con Conte in Premier”.

Certo, continua Tomaselli, sarebbe bello se Vlahovic riuscisse a sfruttare tutte le sue occasioni per segnare di più.

“Ma non sarebbe il caso di fare uno sforzo in più per esaltarne le qualità? La maglia della Juve ha un peso diverso e il giocatore ha le sue responsabilità: tutto vero. Ma siamo sicuri che questo percorso stile Camel Trophy per affinare l’arte di arrangiarsi, sia quello giusto? I giovani non sono tutti uguali. Alcuni si stufano e appena possono guardano altrove. Per andare dove l’età è una risorsa. Non una colpa”.

 

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