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Plusvalenze, per la Procura il Napoli ha “venduto” a 20 milioni 5 giocatori che valevano 470mila euro

Calcio e Finanza ha visionato le carte del processo: il deferimento del Napoli riguarda solo l’illecito amministrativo, ci sarà al massimo una sanzione

Plusvalenze, per la Procura il Napoli ha “venduto” a 20 milioni 5 giocatori che valevano 470mila euro
Napoli 19/03/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Udinese / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: esultanza gol Viktor Osimhen

Domani è in calendario la prima udienza davanti al Tribunale Federale per il caso delle plusvalenze in cui sono coinvolti undici club di Serie A: Juventus, Napoli, Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Chievo, Novara e Pescara. Calcio e Finanza ha visionato il fascicolo della Procura federale che riguarda il Napoli.

Dalle carte si evince che secondo le accuse della Procura il Napoli, come le altre società, avrebbe sopravvalutato il valore di alcuni giocatori “come politica di bilancio: “Le transazioni comparabili dimostrano che i valori attribuiti ai diritti oggetto di scambio senza trasferimenti di denaro o con conguagli di importo contenuto non corrispondono ai valori di mercato”.

In particolare il Napoli è coinvolto “in qualità di cedente o cessionaria del diritto alle prestazioni di 5 calciatori”, riguardanti tutte l’affare Osimhen. Complessivamente – scrive Calcio e Finanza – le cessioni sono valse 20,1 milioni per complessivi 19,8 milioni di plusvalenze, mentre gli acquisti hanno portato un esborso pari a 71,2 milioni. Tuttavia, è l’accusa degli inquirenti, il reale valore dei giocatori ceduti è pari a 470mila euro, con plusvalenze fittizie per 19,3 milioni.

Inoltre, il reale valore di Osimhen secondo la Procura è pari a 52 milioni rispetto ai 71,2 iscritti a bilancio: “pertanto, risulta iscritto nell’attivo patrimoniale un maggior valore di Euro 19.250.000 e maggiori ammortamenti per euro 7.700.000”. 

Complessivamente, l’impatto sul patrimonio netto del club secondo la Procura è di 28,9 milioni di euro al 31 marzo 2021. Ma anche secondo l’accusa queste cifre non hanno modificato la possibilità del club di iscriversi o meno al campionato o di rispettare gli altri paletti: motivo per cui il deferimento nei confronti del Napoli riguarda solo l’illecito amministrativo che può portare al massimo a una sanzione.

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