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Il Telegraph: «Atp e Wta potrebbero negare i punti a Wimbledon, diventerebbe un torneo d’esibizione»

“Il tennis è sempre stato disfunzionale, ma ora è alla guerra civile. La decisione di bannare russi e bielorussi apre le porte a un mare di cause”

Il Telegraph: «Atp e Wta potrebbero negare i punti a Wimbledon, diventerebbe un torneo d’esibizione»

“Il tennis è sempre stato uno sport atomizzato e disfunzionale, ma ora è precipitato in una vera e propria guerra civile”. Il Telegraph analizza così la decisione di Wimbledon (e dell’Lta inglese) di estromettere i tennisti russi e bielorussi di fatto da tutti i tornei sull’erba inglese di questa estate.

Il quotidiano inglese parla di “doppio standard”, dopo aver denunciato anche l’influenza della famiglia reale nella decisione. Una scelta che ha fatto infuriare praticamente tutti, compresi Atp e Wta: “lascia aperta la possibilità di lunghe e dannose battaglie legali”.

“Credo che avrebbero aiutato di più l’Ucraina se Wimbledon desse tutto il suo incasso in aiuti invece di bandire i giocatori russi e bielorussi”, ha affermato John Millman, il numero 80 del mondo australiano. Non credo sia giusto”. Martina Navratilova ha affermato che “la politica sta distruggendo il tennis”. Djokovic ha detto che lui lo sa bene quanto male fa una guerra, ma non condivide la decisione.

Quindi cosa accadrà dopo?, si chiede il Telegraph. “È possibile che saremo catapultati in un vortice di azioni legali lanciate contro AELTC e LTA, con l’ex giocatore russo di Coppa Davis Andrei Olhovskiy che sostiene una class action”. La federtennis inglese, in particolare, non è comodissima sulla prospettiva di difendere il divieto dato che non può giocarsi la carta dell’AELTC di essere un club privato.

Il Telegraph scrive anche che per fortuna della Federtennis inglese “nel tennis non ci sono sindacati di giocatori funzionanti. In assenza di tale rappresentanza, gli antagonisti chiave sono l’Atp e la Wta. Entrambe le organizzazioni hanno espresso una forte opposizione al ban”.

L’Atp in particolare ha reagito in maniera insolitamente dura: “Riteniamo che la decisione unilaterale sia ingiusta e abbia il potenziale per creare un precedente dannoso per il gioco. La discriminazione basata sulla nazionalità costituisce anche una violazione del nostro accordo con Wimbledon che afferma che l’ingresso dei giocatori si basa esclusivamente sulle classifiche Atp”.

C’è anche un problema di classifiche. L’Atp e la Wta non hanno autorità su Wimbledon ma potrebbero – se i rapporti continuano a deteriorarsi – negare al torneo l’attribuzione dei punti, rendendolo solo un evento d’esibizione. Wimbledon potrebbe essere passibile di una multa di 250.000 sterline, aggiunge il giornale.

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