A Chernihiv si gioca a calcio. Nello stadio Gagarin, sul lato del campo dove non sono cadute le bombe

Ne scrive il Guardian. Chernihiv è una città ucraina liberata dall'occupazione. I tifosi si sono radunati per pulire lo stadio. Dal Dortmund l'impegno per la ricostruzione

guerra in Ucraina Shakhtar Veleten

Kharkiv 01/03/2022 - guerra in Ucraina / foto Imago/Image nella foto: guerra ONLY ITALY

Chernihiv è la più grande città ucraina liberata dall’occupazione russa. La popolazione prebellica era stimata in circa 280.000 abitanti. Dopo oltre due mesi di guerra i cittadini sono meno della metà. Settecento persone hanno perso la vita, secondo fonti ufficiali.

Di questa città dell’Ucraina settentrionale parla il Guardian nell’edizione online. Ai parchi chic, alle chiese meravigliose si sono sostituite montagne d’acciaio, cemento, vetro e plastica. Gli edifici sono distrutti. Distrutto è pure lo stadio locale, che prima della guerra poteva ospitare regolarmente più di 10.000 persone. In casa ci giocava il Desna, una squadra di prima divisione, oltre che la nazionale femminile. Le tribune oggi sono piene di crepe. Sul campo ci sono buche e crateri profondi.

“Almeno cinque razzi hanno colpito lo stadio. È tutto distrutto”, afferma Oleksandr Lomako, governatore regionale di Chernihiv. “Questa è un infrastruttura civile. Il club non aveva legami militari, non c’erano soldati, né equipaggiamento, niente. Abbiamo usato questo complesso per adulti e bambini. Dal 24 febbraio Chernihiv è stata oggetto di continui bombardamenti. Dopo che il nemico ha fatto saltare in aria il ponte sul fiume Desna, Chernihiv è diventata una specie di isola”, spiega il vice governatore regionale di Chernihiv, Dmytro Ivanov. “I russi hanno fatto il giro della città, poi hanno iniziato a bombardare le nostre scorte di cibo, i nostri aiuti umanitari e le stazioni di servizio. Non c’era elettricità; centinaia di persone stavano morendo. Non potevamo nemmeno seppellirli”.

Lo stadio ha una storia importante  e anche un vecchio nome piuttosto sorprendente: fino a qualche anno fa era intitolato a Yuri Gagarin, che nel 1961 divenne il primo essere umano a viaggiare nello spazio. L’allora 27enne è diventato un eroe in tutto il mondo e le autorità comuniste russe gli hanno conferito l’Ordine di Lenin e il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica. Oggi è stato ribattezzato come “centro di allenamento sportivo olimpico”, ma i locali lo chiamano ancora “Gagarin”.

Non è tutto perduto. Le autorità locali e nazionali hanno promesso al club che lo stadio sarà ricostruito. Il ministro della Cultura ucraino, Oleksandr Tkachenko, ha avuto colloqui con i suoi omologhi tedeschi, che gli hanno assicurato il loro sostegno. Anche il Borussia Dortmund ha promesso di dare una mano. “Non hanno dimenticato Andriy Yarmolenko”, ha detto Tkachenko, riferendosi all’attaccante del West Ham che è cresciuto a Chernihiv e ha iniziato la sua carriera professionale con il Desna, prima di passare alla Dynamo Kyiv e al Dortmund.

Nonostante gli aiuti in arrivo i tifosi del Desna si sono già radunati per ripulire e ricostruire il loro stadio. Nel fine settimana è stata addirittura organizzata una partita simbolica amatoriale al Gagarin, sul lato del campo dove non sono cadute le bombe. Il calcio sta ridando vita allo stadio e alla fedeltà del club.

“Vado allo stadio tutti i giorni con un paio di amici. È l’unico posto della città dove puoi sperare di sentire le voci di alcuni bambini felici. È il calcio, i ricordi che ci ha portato e la speranza di un futuro normale, che ci fa andare avanti”.

Correlate