Allegri: «il 6 gennaio eravamo a meno dieci dall’Atalanta. Ora potremmo avere lo scontro diretto con l’Inter»
Allegri: «La discussione coi calciatori sul riposo? Ho detto di no a una loro richiesta. Meglio, abbiamo bisogno di casino, eravamo troppo piatti»

Mg Bergamo 13/02/2022 - campionato di calcio serie A / Atalanta-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri
Conferenza stampa di Allegri.
«I giocatori hanno fatto una richiesta (qualche ora di riposo in più, ndr), io ho detto no. Non è successo niente. Poi hanno capito, dopo l’allenamento rimaniamo in ritiro e stiamo tutti insieme. Domani c’è una partita delicata, ho chiesto di rimanere tutti insieme appassionatamente. Un po’ di casino ci serve, altrimenti diventiamo piatti. Dopo il Villarreal ho pensato: “siamo troppo piatti”, bisogna fare un po’ di casino. Ringrazio i giocatori che me ne hanno dato l’opportunità».
«Non ho nulla da chiarire, insieme con la società stiamo costruendo un percorso importante. Abbiamo messo buone basi, non si può avere tutto subito. Siamo sulla buona strada. Per distruggere ci vuole poco, bisogna stare molto attenti. Siamo passati da una situazione molto pericolosa quando il 6 gennaio eravamo a meno dieci dall’Atalanta. Lì siamo stati bravi e fortunati che invece non ci è capitato col Villarreal. Domani possiamo consolidare il quarto posto e sempre domani possiamo conquistarci la possibilità di giocare uno scontro diretto con l’Inter a meno tre. Io ho detto che dovevamo avere l’ambizione di vincere la Champions, l’ambizione. Giovedì si parla di fallimento. Noi dobbiamo mantenere l’equilibrio. Abbiamo fatto una buona partita, noi abbiamo giocato bene. In un ottavo di finale di Champions quante palle gol puoi creare? Ne abbiamo creato 5-6 palle gol, più che con lo Spezia. Al 70esimo qualcuno avrebbe scommesso sulla vittoria 3-0 del Villarreal? Il calcio è questo. Dopo la sosta, avremo tutti a disposizione ad eccezione di Chiesa e McKennie. Non è che sono matto che metto Dybala a dieci minuti dalla fine, ho i miei buoni motivi. Gli schemi faccio fatica a farli ma sulla valutazione dei giocatori difficilmente sbaglio.
Non sono abituato a giudicare. Quelli che giudicano, mi sanno di poco. Sto facendo un lavoro con la società. se per voi il quarto posto è un fallimento, fate bene a scriverlo. A calcio chi vince è un bravo ragazzo, chi perde… Non c’è da spaccare l’atomo, c’è da vincere le partite. Ogni tanto le critiche che fate, ci fanno bene. Ora cerchiamo di battere la Salernitana, Nicola è un osso duro. Dobbiamo avere l’ambizione di giocare lo scontro diretto con l’Inter a meno tre anche se loro hanno una partita in meno.
C’era un mio ex allenatore (Galeone) che mi diceva: se a gennaio non conosco la squadra, vuol dire che abbiamo buttato mesi di lavoro. Non ho da rimproverare niente ai miei giocatori. Vediamo dove arriviamo e tracceremo la linea. Non cambio strada facendo la valutazione di un giocatore, anche se un anno si può rendere meglio e un anno meno.
Domani ci sarà di nuovo lo stadio pieno. I tifosi sono stati meravigliosi anche se giustamente alla fine hanno fischiato.
Gestione dell’imprevisto. Dall’1-0 al 2-0 la squadra aveva ripreso a giocare. con ordine. Poi abbiamo preso gol su calcio d’angolo. Non ci siamo buttati in modo disordinato in avanti. Ho chiesto ai ragazzi di smaltire la sconfitta, non ci può piangere sul latte versato.
Per costruire ci vuole tempo. Con il mercato di gennaio abbiamo accorciato i tempi della costruzione. Poi è chiaro che ogni anno la squadra va un po’ modellata. Senza farsi prendere dalle cose di pancia. Non è tutto da buttare adesso che abbiamo perso col Villarreal.
L’ha detto anche Arrivabene, l’obiettivo minimo è il quarto posto e l’ottavo di finale di Champions. All’inizio abbiamo avuto difficoltà, poi pian piano tutto l’ambiente ha ritrovato fiducia, un modo di lavorare diverso da com’era prima. Speriamo di arrivare il 3 aprile a giocarci il terzo posto con l’Inter, è già un buon successo. Poi mancano otto partite, non bisogna dare giudizi assoluti. È vero che non siamo in lotta per lo scudetto, siamo lontani. Quando ti allontani dallo scudetto, c’è il rischio di non entrare nelle prime quattro e infatti ce ne siamo allontanati. Ma non abbiamo fatto ancora niente.