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Zoff: «Sono stato definito difensivista, ma con me Signori diventò capocannoniere»

Al CorSport: «Gascoigne? Creava giocate dal nulla. Mi ha fatto arrabbiare perché troppe volte ha buttato via le sue qualità»

Zoff: «Sono stato definito difensivista, ma con me Signori diventò capocannoniere»
Db Pescara 11/10/2011 - qualificazione Euro 2012 / Italia-Irlanda del Nord / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Dino Zoff

Nel giorno di Lazio-Napoli, il Corriere dello Sport intervista un ex illustre di entrambe le squadre, Dino Zoff, che domani compirà 80 anni.

Racconta cosa hanno rappresentato per lui gli anni trascorsi a Napoli.

«Momenti indimenticabili. Con la maglia del Napoli ho raggiunto la Nazionale e giocato 19 partite in azzurro. Non dimenticherò mai la semifinale degli Europei giocata al San Paolo con 90mila spettatori. Un ambiente unico. Io mi sentivo di giocare in casa a tutti gli effetti. La gente ci è stata vicino in un modo incredibile».

Su quel Napoli:

«Era una formazione che stava crescendo. La crescita del club andava di pari passo con la mia crescita come calciatore. Un portiere deve migliorare sempre. A Napoli sono salito di livello, con una responsabilità diversa. Ma fu un momento molto bello della mia carriera, che ricordo con grande affetto».

Con il Napoli giocò 143 partite in Serie A, con un record di imbattibilità. Zoff fa il modesto: «I pochi gol subiti e i record di imbattibilità sono traguardi che vanno divisi con tutta la squadra».

Alla Lazio ha allenato Gascoigne.

«Mi ha fatto disperare e gioire, magari nel giro di cinque minuti. Gli artisti sono questi. Non esistono problemi di conduzione, perché loro sono i primi che non si lasciano condurre. Mi ha solo fatto arrabbiare perché troppe volte ha buttato via tutte le sue qualità, che erano tante. Io da portiere ho sempre avuto una grande ammirazione per i costruttori di gioco, per chi creava con la sua qualità delle giocate dal nulla. E Gascoigne era uno di quelli».

Zoff era accusato di essere un difensivista.

«Queste sono cose che amate dire voi. Etichette che vengono attaccate ad allenatori. Con me Beppe Signori ha vinto due volte la classifica dei cannonieri. Penso di sapere come portare le mie squadre e i miei attaccanti a fare gol».

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