Al CorSera: «Ho una pensione di 700 euro da parlamentare e 2000 come lavoratore dello spettacolo. Per anni ho versato anche un miliardo di tasse»
Il Corriere della Sera intervista Luca Barbareschi. Oggi 66enne, è attore, regista, produttore televisivo e cinematografico, conduttore televisivo, sceneggiatore. Dal 2008 al 2013 è stato anche parlamentare. Racconta alcuni episodi della sua infanzia. E’ cresciuto a Montevideo, in Uruguay perché il padre era ingegnere civile, lavorava per l’Edison. Appena nacque sua sorella, la madre lo lasciò per andare in Italia.
«È appena nata mia sorella. Mia madre una mattina mi dice: “Vado a Roma perché mi sono innamorata di un altro”. “E io?”, chiesi. Lei: “Eh sì, adesso mica andiamo tutti a Roma in vacanza…”. Mi sembrò ragionevole, avevo sei anni. Il problema è che l’ho rivista dieci anni dopo. Mi hanno cresciuto due zie di 85 anni».
Suo padre era in Arabia Saudita, per lavoro.
«Mi metteva su un aereo della Middle East Airlines che entrava a Beirut e da lì proseguiva per Gedda. Ero molto indipendente, da quando avevo sei anni. Andavo a scuola da solo. Il tram costava 70 lire, ne davo cento e avevo il resto di trenta. Con le 10 lire facevo il sacchetto e andavo in banca, dove ne guadagnavo 50 sul cambio».
Prende ancora la pensione da parlamentare.
«Sì, 700 euro. Ma è peggio l’altra pensione: duemila euro dall’Enpals, l’ente dei lavoratori dello spettacolo. Pensi che certi anni ho versato anche un miliardo: guadagnavo molto e ho sempre pagato le tasse. Ma non mi lamento: c’è chi ha pensioni più ridicole, con lavori più faticosi».