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Le Olimpiadi nere di Mikaela Shiffrin: «Vorrei chiamare papà»

Esce anche in slalom. La solidarietà dei campioni dello sport, da Kilde alla Biles. Il Nyt: «È rimasta più di venti minuti con la testa tra le mani»

Le Olimpiadi nere di Mikaela Shiffrin: «Vorrei chiamare papà»

Mikaela Shiffrin è il volto triste delle Olimpiadi invernali di Pechino. È uscita dopo poche porte sia in gigante che in slalom. Una disfatta. Il Nyt scrive:

È stata una fine straziante, la seconda uscita anticipata di Mikaela Shiffrin da una gara olimpica in tre giorni. Ma Shiffrin non era pronto ad andare avanti. Non ancora.

L’immagine della campionessa con le ginocchia piegate e la testa tra le braccia, ha fatto il giro del mondo.

È rimasta lì per più di 20 minuti mentre alcune delle sue rivali sfrecciavano in gara, persa nei suoi pensieri e nella sua delusione, cercando di capire cosa fosse andato storto.

Shiffrin ha 26 anni, ha già vinto due ori olimpici, tre volte la Coppa del mondo, ha vinto 73 gare in Coppa di cui 47 in slalom.

Ai giornalisti ha detto:

“Volevo fare del mio meglio, per farlo ho dovuto spingere la linea. Sono andata al limite”.

La sua uscita ha colpito il mondo dello sport. Il norvegese Kilde le ha dedicato un toccante status su Instagram e lei lo ha ufficialmente ringraziato:

Anche la ginnasta Simone Biles le ha dedicato un tweet con tre cuori bianchi.

“Proverò a resettare di nuovo e forse proverò a resettare meglio questa volta”, ha detto. “Ma anche io non so come farlo meglio, non sono mai stata in questa condizione prima, e non so come gestirla”.

“Non è la fine del mondo”, ha detto Shiffrin. “Ed è così stupido preoccuparsi così tanto. Ma sento che devo interrogarmi molto ora.”

Queste Olimpiadi, ricorda il Nyt, sono le prime da quando – due anni fa – è morto suo padre Jeff.

“In questo momento, mi piacerebbe davvero chiamarlo”, ha detto.

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