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El Paìs alle origini di Osimhen: «Ai provini a Lagos gli fecero un test osseo per essere sicuri dell’età»

Parla l’ex Barca Amunike che lo scoprì: “Victor è molto competitivo in allenamento e alza il livello dei compagni. Non si perde in arzigogoli. E ha una velocità incredibile. È un po’ come Eto’o”.

El Paìs alle origini di Osimhen: «Ai provini a Lagos gli fecero un test osseo per essere sicuri dell’età»
Db Napoli 12/02/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Viktor Osimhen

“Non so quanti bambini ci fossero, sicuramente migliaia. Dopo aver passato tutto il giorno a organizzare partitelle, abbiamo dovuto fare il test osseo per controllare l’età dei ragazzi“. L’ex giocatore del Barcellona Emmanuel Amunike, allora allenatore della nazionale nigeriana under 17, nel 2014, quel giorno a Lagos vide giocare Victor Osimhen. E se oggi le parole di Spalletti risuonano un epiche (“Osimhen ha mostrato un’incazzatura animale”) basta andare alle origini della sua carriera per rintracciarne il significato: “Aveva molto talento individuale, ma doveva imparare a giocare in una squadra. I leoni cacciano in branco”, dice Amunike.

Lo ha intervistato El Pais, visto che oggi Osimhen ha sui piedi suoi e del Napoli la possibilità di eliminare il Barcellona dall’Europa. La sua Nigeria vinse poi la Coppa del Mondo Under 17 in Cile nel 2015. Osimhen segnò 10 gol in sette partite e vinse la Scarpa d’Oro e il Pallone d’Argento. Fu il trampolino di lancio internazionale per il Wolfsburg.

L’atteggiamento (“animale”) di Osimhen catturò l’attenzione di Amunike: “Un campione non si crea sul campo. Si forma quotidianamente. Victor è molto competitivo in allenamento e alza il livello dei compagni”.

Al Lille chi l’ha seguito ne ricorda la potenza: “Quando pressava sembrava che lo facesse per due o tre giocatori. È molto intelligente a giocare nello spazio. Non ha un palleggio molto ortodosso, può giocare la palla con la caviglia, con il piede o con qualsiasi altra cosa, ma va sempre dritto in porta. Non si perde in arzigogoli. E ha una velocità incredibile. È un po’ come Eto’o”.

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