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Dionisi l’ammazza-grandi: «Qui si giocava solo sul corto, adesso attacchiamo bene gli spazi»

A Dazn. È dagli anni 50 che nessuno riusciva a battere Inter, Milan e Juventus in trasferta. Ce l’ha fatta il Sassuolo. Dionisi: «Oltre i numeri. Berardi l’unico ad aver già dimostrato»

Dionisi l’ammazza-grandi: «Qui si giocava solo sul corto, adesso attacchiamo bene gli spazi»
Db Milano 20/02/2022 - campionato di calcio serie A / Inter-Sassuolo / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Alessio Dionisi

È dalla stagione 55-56 che nessuna squadra vinceva in casa di Inter, Juventus e Milan. Viene definito un “Grande Slam”. C’era riuscita la Fiorentina, all’epoca. Ce l’ha fatta in questo campionato il Sassuolo di Dionisi, una ammazza-grandi per eccellenza. Un record storico che l’allenatore dei neroverdi ha commentato in diretta su Dazn.

Vediamo alla fine se saremo stati bravi. Oggi siamo contenti: del risultato, della prestazione, del team, dei ragazzi che giocano e di quelli che non giocano, anche dello staff. È una vittoria di tutti ma i numeri li lasciamo agli altri. È normale che questa cosa rimarrà, sono felice per la società e per i ragazzi. Ma dobbiamo andare oltre, non siamo solo quelli di queste tre partite.

Tre vittorie così sono frutto di un cambiamento nel gioco del Sassuolo. Con De Zerbi giocava molto di possesso, forse solo di possesso. Oggi cerca con più insistenza l’attacco della profondità, non disdegna neanche il contropiede.

Sono caratteristiche, è quello su cui lavoriamo. All’inizio era più difficile chiedere questo. Abbiamo tanti giocatori che giocano sul corto e attaccavano poco gli spazi. Avendo caratteristiche anche per ripartire, per cercare la profondità: dobbiamo sfruttarle, siamo più imprevedibili. Dipende dalla partita: alcune squadre provano a batterci e con loro proviamo a giocarcela; altre invece ci aspettano un po’ di più. A volte bisogna cambiare sistema a partita in corso, per dare anche ai calciatori offensivi la possibilità di attaccare, non mi piace che gli attaccanti debbano rientrare tanto in difesa.

Dionisi si rende conto di avere a disposizione una squadra importante?

Sono ragazzi, hanno alti e bassi, sono all’inizio di un percorso. L’unico che ha già dimostrato è Berardi. Avendo dei giovani con potenzialità cerchiamo di sfruttarle, ma abbiamo avuto occasioni che non abbiamo colto in passato. 

A un certo punto della partita Dionisi ha chiesto di più a Traoré. È un 2000, molto giovane, stava facendo una partita pazzesca. Cosa gli ha chiesto?

Gli chiedevo di più perché se riceve spalle alla porta non determina. Ha forza tra le gambe ma deve cercarsi spazio tra le linee, sfruttando l’ampiezza, smarcandosi in anticipo. Quando è stanco si trova in linea col terzino (o col quinto) e questo non lo deve mai fare perché ha una gamba corta e si trova a correre all’indietro. Ha un potenziale enorme, ad oggi espresso a metà. Insisto perché abbia più continuità, inizia a meritarsi i complimenti.

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