“Il club rischia l’estromissione dalla Serie A o la retrocessione nonostante le buone prestazioni di Ribery”. E non hanno ancora saputo del focolaio di Covid…

La Salernitana su L’Equipe, con una pagina intera, fa sempre un certo effetto. E’, appunto, l’effetto Ribery. Da quando c’è lui la Salernitana va su L’Equipe. E non ci va per clamorosi meriti sportivi. Doveva portare lustro, ha invece acceso i riflettori della stampa internazionale sui problemi del club granata e per trasposizione sulle incongruenze del calcio italiano.
In questo caso L’Equipe non parla della partita che salta per due positivi al Covid, e dell’intervento dell’Asl, magari lo farà domani. Resta sul caso, invece, della possibile estromissione dalla Serie A. Ribery, è il sottotesto, potrebbe ritrovarsi a appiedato a gennaio. Perché in Italia non sono in grado di far rispettare una regola, e funzionano a colpi di deroghe.
“La Lanterna Rossa di Serie A – scrive L’Equipe – è interessata da un caso di conflitto di interessi. Da giugno, quando i granata sono stati promossi in massima serie, Claudio Lotito è di fatto titolare della Lazio e contitolare della Salernitana, due club della stessa divisione. Questo scenario è vietato dalle regole della Federazione, rafforzate addirittura da questa vicenda: entro la fine della stagione 2024-2025 sarà vietato possedere direttamente o indirettamente due club”.
Per L’Equipe anche Aurelio De Laurentiis, proprietario di Napoli e Bari, è preoccupato. Segue riassunto delle ultime vicende. “Il prezzo di vendita del club si sarebbe dimezzato in meno di sei mesi e ora è stimato intorno ai 20 milioni di euro. Ma la Salernitana non possiede il suo stadio né il suo centro di allenamento, il valore della sua forza lavoro è stimato in 36 milioni di euro (secondo il sito Transfermarkt), e solo 20 milioni se togliamo i giocatori in prestito, mentre un terzo delle voci sotto contratto sarà libero a giugno”.
“Con 8 punti in 18 giornate, di cui 1 nelle ultime 7, è comunque sulla buona strada per scendere in Serie B. E questo, nonostante le performance incoraggianti di un Ribéry la cui motivazione è ancora intatta nonostante i suoi 38 anni”.
Almeno salviamo Ribery dall’ignominia.