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De Laurentiis: «La pizza napoletana non mi piace. Per il cibo ho amore e rispetto, come per le donne»

Il presidente parla di cucina a Repubblica, svelando dove va a mangiare a Napoli. E dice: «Non capisco perché vanno tutti a Posillipo, il Vomero e i Quartieri Spagnoli sono bellissimi»

De Laurentiis: «La pizza napoletana non mi piace. Per il cibo ho amore e rispetto, come per le donne»
Db Torino 23/09/2018 - campionato di calcio serie A / Torino-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Su Repubblica un’intervista al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Il tema non è il calcio, ma il cibo.

“Lo sappiamo tutti che per superare i cent’anni non bisognerebbe mangiare carne rossa. Ma a me, che sono Gruppo Zero, mi fanno una pippa. Io col cibo ho un rapporto di grande amore e di rispetto, come con le donne. Ho una enorme curiosità per la quale non sono mai sazio: scoprire com’è una donna – bada bene, interiormente – o un piatto. Prima si mangia con gli occhi e poi con la bocca. Una sola regola: cerco sempre la qualità”.

Sulla pizza già si espresse a suo tempo, quella napoletana non gli piace (“Io mangio la pizza solo quando non è indigesta. E allora lo chiedo a te: come si può mangiare una pizza che viene cotta – e spesso bruciata – in un minuto in un forno a legna, legna di cui spesso e volentieri si sa poco o niente?”), aggiunge con quale bevanda si gusti meglio:

Basta co’ ‘sto Champagne, neanche la birra va bene. Io la mangio solo col vino rosso”.

“Il pacchero non lo capisco. Col pesce, poi. Semmai col ragù! La Barilla n.5 e De Cecco sono una sicurezza anche se ci vuole sempre tanta creatività nel manovrarle”.

Dispensa consigli su dove mangiare a Napoli.

“Vado all’Altro Loco, mi piace la saletta privata e Diego è bravo a seguirti, un oste intelligente. Mi piace anche la Buatta, al Vomero: mezzanelli allardiati e la braciola di Angela. A Pomigliano d’Arco, papà macellaio e due figli laureati hanno creato da Gigione, un’hamburgheria eccezionale. E poi c’è il formidabile Peppe Guida, una persona generosa, un cuoco che cucina sempre lui, per davvero. Pesce? Penso a quello freschissimo di Punto Nave, ancora si muove nella mostra. E tra gli stellati amo solo Uliassi”.

E se la prende con chi va a vivere nei quartieri alti piuttosto che ai Quartieri Spagnoli:

“Sono molto arrabbiato con quelle famiglie della borghesia napoletana che si sono inventati il basso profilo. Una cosa pazzesca. Anziché godersi i Quartieri Spagnoli o certi angoli del Vomero, vogliono andare tutti a Posillipo. E persino chi potrebbe goderne, rifiuta la Grande Bellezza!”.

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