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La campionessa di tennis contro il vice primo ministro cinese: «Mi hai molestata, non starò zitta» 

Peng Shuai ha denunciato le molestie con un post sui social che prima è diventato virale e poi è scomparso, come i suoi profili social

La campionessa di tennis contro il vice primo ministro cinese: «Mi hai molestata, non starò zitta» 

Il #Metoo scoppia anche in Cina. Sul social cinese più diffuso, Weibo, la tennista Peng Shuai, 35 anni, ex numero 1 mondiale di doppio, vincitrice di due Slam, nel 2013 e nel 2014, ha accusato l’ex vice primo ministro, Zhang Gaoli, di averla violentata in almeno due occasioni.

La tennista ha raccontato di aver conosciuto l’ex politico nel 2007, quando era segretario del partito a Tianjin, città
vicina a Pechino. Lui l’aveva invitata a giocare a tennis con la moglie: l’aggressione sessuale sarebbe accaduta dopo la partita. Dopo quel primo abuso, tra i due sarebbe nata una relazione, abbastanza travagliata e durata fino al 2013. Intanto, Zhang Gaoli è diventato vicepremier. Lasciate le cariche pubbliche, avrebbe ricontattato la tennista e avrebbe abusato di lei per la seconda volta.

Nel suo post, Peng Shuai racconta:

«Io non ho mai acconsentito, ho pianto tutto il tempo. So di non riuscire a spiegare e di non avere prove, ma è successo e lo voglio dire. Un uomo importante come lei, signor vice primo ministro Zhang Gaoli non ha paura, ma anche se sono solo io, un uovo contro una roccia, una falena intorno al fuoco che corteggia l’autodistrudizione, la denuncerò lo stesso».

Il post della tennista è rimasto in rete per una ventina di minuti, poi è stato rimosso, insieme all’account personale della giocatrice. Ormai, però, aveva già fatto il giro del web, rilanciato più volte. Intanto, però, la tennista è scomparsa dal web. La Stampa scrive:

“Prima si sono bloccati i suoi profili, poi il suo nome si è smaterializzato ed è rimasto legato solo a risultati ormai datati e adesso persino la parola tennis si è bloccata”.

Ed è iniziata anche la campagna di denigrazione.

“Già ieri sera, oltre ai numerosi messaggi di sostegno, su account intenti a promuoversi come neutrali, circolavano penosi dubbi sull’intera carriera. Oltre alle foto di un suo traumatico ritiro agli Us Open, mentre esce dal campo in carrozzina”.

 

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