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Djokovic: «Ibra è il simbolo della mentalità balcanica, la forza di non mollare mai e la totale fiducia in se stesso»

Alla Gazzetta: «Mi piace la sua filosofia: più divento vecchio, più giovane mi sento. La sconfitta? La vivo come opportunità di rafforzamento del carattere»

Djokovic: «Ibra è il simbolo della mentalità balcanica, la forza di non mollare mai e la totale fiducia in se stesso»
Parigi (Francia) 13/06/2021 - Roland Garros / foto Imago/Image Sport nella foto: Novak Djokovic

Sulla Gazzetta dello Sport un’intervista a Novak Djokovic. A settembre è stato sconfitto a New York, in finale, da Medvedev. Parla del suo rapporto con la sconfitta.

«Io vivo la sconfitta non solo come l’emozione deludente del momento, ma anche come opportunità di crescita mentale e di rafforzamento del carattere per uscire da una situazione difficile da uomo e giocatore migliore di come c’ero entrato. Certamente per me il lavoro sulla mente ha lo stesso valore di quello fisico e tecnico. Devi essere in grado di comprendere come gestire nel modo più proficuo le energie negative».

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«Ovviamente ci si arriva con il tempo e con l’esperienza, ma occorre partire da una certezza: siamo sempre una realtà in cambiamento. Anche dopo quasi vent’anni di tennis ad alto livello, cerco di essere flessibile per accogliere tutto ciò che possa darmi più chance di vincere le partite. È una consapevolezza a tutto tondo, che non riguarda solo l’essere tennista, ma tutti i ruoli: padre, sposo, amico, figlio. Sono aperto a ciò che la vita può darmi, forse per questo in campo riesco a metterci qualcosa di più: non si possono nascondere le emozioni sotto il letto, devi accettarti e provare ad essere migliore».

Spesso si trova ad affrontare tennisti più giovani di lui.

«Con l’età forse devi lavorare di più, perché i giovani che mi sfidano sono forti, motivati e con tanta adrenalina. Io devo cercare di non disperdere troppe energie, ho bisogno di essere razionale e ovviamente posso sfruttare la maggiore esperienza. Dipende anche dal tipo di avversario, ma essere più aggressivo è uno degli obiettivi che mi sono dato in questa fase della mia carriera».

E a proposito di età, parla anche di Ibrahimovic, che a 40 anni non ha ancora intenzione di smettere di gocare.

«Mi piace la sua filosofia: più vecchio divento, più giovane mi sento. Lui è davvero il simbolo della mentalità balcanica: la forza di non mollare mai e la totale fiducia in se stesso. In questo mi riconosco molto in lui: la mentalità del campione che rispetta gli altri ma che entra in campo con la consapevolezza delle sue qualità che gli deriva dall’etica del lavoro».

 

 

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