ilNapolista

Die Zeit: «Quanto moralismo sul Qatar, in Messico ci sono i cartelli della droga in guerra e nessuno parla»

“Il Qatar detiene anche azioni in Volkswagen. In questi casi i soldi sono ovviamente ben accetti, perché assicurano posti di lavoro ai tedeschi”

Die Zeit: «Quanto moralismo sul Qatar, in Messico ci sono i cartelli della droga in guerra e nessuno parla»

Mentre il dibattito – abbastanza sterile – sui diritti umani violati accompagna l’avvicinamento ai Mondiali in Qatar, Oliver Fritsch su Die Zeit  scrive un editoriale controcorrente sulla “linea sottile che esiste tra la banalizzazione e il doppio standard”.

Per il quotidiano tedesco il problema dei diritti dei lavoratori non riguarda solo il Qatar, anzi in Germania la manodopera est-europea è malpagata e sfruttata. Il Qatar è un partner dell’Occidente e Die Zeit si domanda se i politici che chiedono il boicottaggio inviterebbero i loro elettori a smettere di comprare una Golf oppure a chiudere il conto corrente presso Deutsche Bank. “Il Qatar detiene le loro azioni e altre in Volkswagen. In questi casi i soldi sono ovviamente ben accetti, forse perché assicurano posti di lavoro ai tedeschi. Anche altre società del paese stanno facendo affari con il Qatar. L’emirato non è solo un finanziatore del terrorismo. A settembre, il Qatar ha permesso a 60.000 rifugiati di lasciare l’Afghanistan. Joe Biden e Angela Merkel hanno ringraziati per questo”.

“Il Qatar si sente un capro espiatorio. Altrove, la situazione non è né migliore né peggiore. In Russia, per esempio l’aspettativa di vita è significativamente più bassa che nel mondo arabo. In Qatar, a nessuno viene mozzata la mano come in Arabia Saudita, dove a volte i giornalisti vengono assassinati . Il Qatar è più liberale dei suoi vicini e non si sente quasi mai una parola critica sul Messico, uno dei tre paesi in cui si terranno i Mondiali del 2026, anche se infuriano le guerre tra i cartelli della droga e mettono in pericolo la vita dei turisti”.

ilnapolista © riproduzione riservata