CorSport: la rivoluzione morbida di Spalletti, un calcio giocoso, svuotato da retropensieri e alibi
Il tecnico è arrivato quando il pessimismo regnava sovrano, oggi il suo Napoli è capolista, non è perfetto ma ha personalità e sa gestire partite e le proprie debolezze

Napoli 22/08/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Venezia / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti
Sul Corriere dello Sport, Antonio Giordano definisce l’esperienza di Luciano Spalletti al Napoli come “una rivoluzione morbida”.
È arrivato quando la città era “calcisticamente sottosopra”, “c’era pure un’atmosfera tetra, un vittimismo di massa”. Si veniva da Verona-Napoli 1-1, l’addio alla Champions League. E’ riuscito a portare il Napoli in vetta alla classifica di Serie A, e gioca anche un calcio giocoso, “svuotato da retropensieri e alibi”.
“Napoli è la rappresentazione plastica di una rivoluzione morbida avviata con il buon senso, infarcita di onestà intellettuale, sviluppata attraverso le tavole del football, che per fortuna ancora esistono e sconfessano certe correnti di pensiero che per un po’ hanno diffuso pessimismo. Spalletti non ha mai impugnato scudi protettivi, ha intuito le umanissime difficoltà economiche del sistema – e quindi del club – e per fronteggiare l’assenza di un esterno basso, evitando di strillare alla luna ha suggerito Juan Jesus, ‘da bosco e da riviera’”.
Il Napoli non è una squadra perfetta né completa, ma ha acquisito personalità ed ha imparato a gestire situazioni e partite, difficoltà e ansie, anche le proprie debolezze.
Domani si troverà di fronte “la madre di tutte le ‘tragedie’”, il Verona che l’anno scorso ha distrutto le velleità del Napoli. il tecnico ha già spazzato via il pessimismo che seguì quella partita, l’anno scorso.