Barbano: l’Italietta di Mancini si specchia nella mediocrità delle squadre di club
Sul CorSport. Occorre una rifondazione del calcio italiano. I club continuano a puntare sui loro pagatissimi senatori vicini ai 40 senza lasciare spazio ai giovani

Roma 16/06/2021 - Euro 2020 / Italia-Svizzera / foto Uefa/Image Sport nella foto: Lorenzo Insigne-Ciro Immobile-Leonardo Bonucci inno di Mameli
Sul Corriere dello Sport il vicedirettore Alessandro Barbano commenta il triste pareggio dell’Italia contro l’Irlanda del Nord, ieri sera. Viene il sospetto, scrive, che il tronfo di Wembley “sia stato solo un esito casuale e sproporzioanto”. La squadra di Mancini non si è mai resa pericolosa contro una modestissima avversaria.
“E resta l’Italietta che si specchia nella mediocrità delle squadre di club. Riconoscendosi a pieno”.
Barbano definisce la partita “ignobile”, parla di necessaria rifondazione
“Che non riguarda solo la Nazionale, ma l’intera struttura del calcio italiano, di cui la Nazionale è parte”.
Mancano terzini in grado di sostituire Spinazzola, come pure centravanti e opzioni valide a centrocampo.
“La remissività mostrata ieri a Belfast è il punto più basso di una parabola discendente a cui Mancini ha assistito senza riuscire a porre rimedio, barricandosi in una ingannevole fiducia. L’inadeguatezza di Emerson e Belotti, l’appannamento di Locatelli, Barella e Jorginho, il balbettio di Insigne dovrebbero averlo fatto ricredere”.
Ma quasi nulla è venuto dal campionato per aiutare Mancini “e quel poco che pure c’è, si rivela immaturo alla prova dei fatti”. Come Tonali, che si è fatto ammonire per aver atterrato “stupidamente” l’avversario e che poi è stato condizionato dal giallo per il resto della partita.
Il destino di un calcio senza investimenti sui vivai è segnato, continua, soprattutto in vista dei playoff.
“Perché i club, di qui a quella data continueranno a puntare sui loro pagatissimi senatori vicini ai quaranta, lasciando poco spazio ai giovani”.