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Altro che corto muso, la Juventus di Allegri largheggia con la Lazio di Sarri

Come da tradizione, il livornese gliel’ha incartata al collega toscano. È finita 2-0 con due rigori segnati da Bonucci. Partita dominata, Szczesny mai una parata

Altro che corto muso, la Juventus di Allegri largheggia con la Lazio di Sarri
Roma 20/11/2021 - campionato di calcio serie A / Lazio-Juventus / foto Image Sport nella foto: esultanza gol Leonardo Bonucci

È finita con i tifosi della Juventus che all’Olimpico cantavano “Maurizio Sarri, salta con noi”. Contenti per la netta vittoria in casa della Lazio (2-0) e anche perché era un po’ che non sentivano di avere in panchina qualcuno in grado di leggere e decrittare le partite in tempo reale. È successo stasera. Allegri ha giganteggiato. Ha persino cambiato schema dopo 15 minuti, con Danilo sostituito da Kulusevski. La mossa definitiva per mandare in tilt l’avversario toscano.

Come spesso accade nel campionato italiano, non è stata una partita che passerà alla storia. La Juventus l’ha condotta in porto in assoluta tranquillità. Non ha sofferto praticamente mai. Ha segnato entrambi i gol su calcio di rigore. Segnati da Bonucci (ahi quanti rimpianti). Entrambi netti. Assurdo che nel primo tempo l’arbitro Di Bello sia ricorso al Var. Szczesny non ha dovuto compiere una parata che fosse una. E la Lazio ha finito col ringraziare l’approssimazione e la frettolosità con cui i bianconeri (oggi in nero) hanno vanificato almeno un paio di ripartenze. Altrimenti i gol sarebbero stati tre o quattro.

La verità è che Allegri a Sarri gliel’ha sempre incartata. Sempre. Era successo anche il 22 aprile, il Napoli avrebbe meritato la vittoria ai punti ma raramente tirò in porta. Poi il formidabile salto di Koulibaly. Fin lì, ogni sfida con la Juventus era stata una partita a scacchi dall’esito scontato. È successo anche stasera a Roma. I fanatici del calcio presunto estetico possono aggrapparsi ancora una volta al possesso palla, la più inutili delle statistiche.

Allegri ha dovuto rinunciare a Dybala, Sarri a Immobile. A sinistra la Juve ha schierato il giovane Luca Pellegrini, Sarri si è affidato a Zaccagni.

Allegri ha aspettato la Lazio sulla tre quarti e poi è ripartito con Morata e Chiesa che è un giocatore dalle inesauribili riserve energetiche, che accelera anche al novantesimo: un calciatore poco italiano. Dopo appena un quarto d’ora, la Juventus ha perduto Danilo. E qui Allegri ha dato uno schiaffo a chi lo etichetta come difensivista e ha scombussolato la partita a Sarri: Cuadrado arretrato a terzino e dentro Kulusevski. La Lazio non l’ha vista più. Kulusevski ha sfiorato il gol con un tiro sul primo palo, ha sprecato malamente un contropiede quattro contro due.

A centrocampo, stranamente, Rabiot, McKennie e Locatelli hanno avuto la meglio su Cataldi Luis Alberto e Milinkovic Savic che sulla carta sono più forti. La partita non c’è mai stata. Dopo tredici partite Lazio e Juventus sono pari in classifica: al quinto posto con 21 punti

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