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Pioli: «Maignan è un maniaco della preparazione, vive con intensità la partita e tutta la settimana»

A Il Giornale: «Il mio Milan spettacolare è nato grazie al lockdown. Ma già a gennaio del 2020 ho colto il cambiamento, coinciso con l’arrivo di Ibra e Kjaer»

Pioli: «Maignan è un maniaco della preparazione, vive con intensità la partita e tutta la settimana»
Milano 22/09/2021 - campionato di calcio serie A / Milan-Venezia / foto Image Sport nella foto: Stefano Pioli

Il Giornale intervista il tecnico del Milan, Stefano Pioli. Attribuisce gran parte del merito del cambiamento del Milan in positivo al lockdown.

«Già a gennaio del 2020 ho colto il cambiamento, coinciso con l’arrivo di Ibra e Kjaer. Durante il lockdown, può sembrare curioso, abbiamo avuto tutto il tempo per entrare in sintonia da remoto. Quando siamo tornati a Milanello, pur dividendo il gruppo in 4 gruppi, la sensazione che abbiamo ricavato è che ci conoscevamo meglio».

Su Maignan:

«Quando giochiamo contro un rivale europeo, di solito, noi dello staff vediamo 4-5 partite per capire chi incontreremo. E in quelle partite, Mike mi aveva colpito. Poi quando è arrivato a San Siro, l’ho visto e sentito partecipe con i suoi. Lo abbiamo fatto seguire poi dai nostri preparatori dei portieri che hanno confermato il giudizio. Ora Mike ha dato il 105%, è sempre concentrato, curioso fino a rasentare la diffidenza, vive con intensità non solo la partita ma anche la settimana. È un maniaco della preparazione».

Sullo scudetto:

«Il Milan è molto cresciuto ma ha ancora margini di miglioramento ma il panorama dei pretendenti allo scudetto non è cambiato: i candidati sono sempre gli stessi, 5 o 6, con la Juve che tornerà presto sotto, l’Atalanta che è abituata a partenze lente. Sarà fondamentale, per il Milan, dimostrare la qualità decisiva: continuità nei risultati. Per vincere non bastano 18 mesi di eccellenti prestazioni»

Che modello ha avuto come allenatore?

«Da calciatore ho cominciato con Trap e Bagnoli ma il primo allenatore moderno incontrato è stato Ranieri. Da sempre sono amante del bel calcio e la mia priorità è sempre stata il bel gioco».

Sui fischi a Donnarumma:

«Gigio ha dato tutto per il Milan fino all’ultimo giorno e il club ha ricambiato proteggendolo e pagandolo fino all’ultimo giorno. Il presidente Scaroni è intervenuto il giorno prima di Italia-Spagna chiedendo che non venisse accolto con i fischi. Poi entrano in gioco la passione e i sentimenti. L’enorme relazione che c’è tra la tifoseria e il calciatore è fatta di tanto amore ma anche di tanto dispiacere».

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