Dal Salone del Libro: «Tutti dovrebbero impiantare telecamere per individuare i razzisti, è un piccolo investimento. Ci criticano tanto ma altri in 10 anni non hanno vinto niente»
Intervenuto al Salone del Libro, il dirigente Juve Pavel Nedved ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti il club. A partire dalla politica juventina contro il razzismo negli stadi.
“La strada giusta è quella di individuare i razzisti, giustissima. Abbiamo un impianto con telecamere, tecnologia, riusciamo a identificare questi soggetti, a dare una mano, a punirli. Credo che tutti debbano farlo. Sono investimenti, pochissimo rispetto a quanto si spende. E’ il minimo per il mondo di oggi”.
Sul pubblico allo stadio:
“È stato molto diverso, senza gente, passione. È stato un campionato differente, molto difficile. Devo dire che lo chiamavano il campionato del giovedì, non è stato proprio quello che il calcio deve essere. Siamo contenti che il governo ci abbia dato una mano: il 75% è buono, ma aspettiamo tutti. L’auspicio è arrivare al 100%, sarà molto bello. Serve il calore dei tifosi, vi assicuro che i giocatori lo sentono e influisce sulla loro performance. Solo i tifosi ti fanno andare oltre, ti danno carica e ti senti di dover andare oltre. Io mi caricavo sia con il tifo a favore che contro, andare in giro ed essere fischiato ti dà la sensazione di essere apprezzato perché ti temono”.
E’ superata la prima fase di assestamento?
“Lo vedremo. L’assestamento ci sta, anche se è Max è stato cambiato l’allenatore. C’è bisogno di tempo. Bisogna solo non fermarsi. Gli altri corrono, ora non dobbiamo fermarci”.
Sulla Juve:
“E’ un principio: correre e dare tutto, base della partenza. Ma non basta quello, va aggiunto altro. I giovani? Giusto, in questi anni hai vinto tantissimo con una squadra molto esperta. Tanti giocatori hanno lasciato il calcio, lo stanno lasciando. Stai cambiando e stai costruendo qualcosa di importante. I tempi della Juve non si fermeranno mai. Va avanti su tutti, ha investito su giocatori importanti. Ha difficoltà ma il futuro è tutto della Juve”.
Nedved continua:
“Non c’è nessuna paura, noi siamo stati criticati negli ultimi due anni per i risultati ma spero che tutti si siano accorti che abbiamo portato uno scudetto, due coppe. E altri in 10 anni non hanno vinto niente. Va bene la critica, ma sia giusta. Siamo abituati, conviviamo con la pressione di dover vincere. Siamo abituati e non ci tocca. Chi vuole giocare e lavorare alla Juve deve essere consapevole. Essere forte internamente e non deve avere paura”.
Sulla situazione in Europa:
“Il Fair Play Finanziario non funziona. L’Uefa spero si sia accorta che non funziona. L’idea giusta del calcio è spendere ciò che ricavi. Autofinanziamento. Giusto da fare e portare avanti. Non spendere di più, è una linea che dobbiamo avere”.