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Damascelli: paragonare questa Juve a quella del 2015 è una giustificazione puerile

L’involuzione del club dura da tre anni. E’ cominciata nell’ultima stagione di Allegri, passata per Sarri ed esplosa con Pirlo

Damascelli: paragonare questa Juve a quella del 2015 è una giustificazione puerile
Db Torino 06/01/2020 - campionato di calcio serie A / Juventus-Cagliari / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli

Paragonare la situazione attuale di classifica della Juve a quella del 2015 è un tentativo puerile di fornirle un alibi, scrive Tony Damascelli su Il Giornale. Sono tre anni che la squadra di Agnelli è in involuzione.

Ogni parallelo risulta una puerile (o astuta) giustificazione dell’attuale stato dell’essere della Juventus. La squadra si trascina da tre anni lo stesso problema, una involuzione incominciata nell’ultima stagione, vittoriosa, di Allegri, passata a quella di Sarri, ugualmente confortata dal titolo ma non dal gioco ed esplosa con Pirlo che, per i deboli di memoria, ha ottenuto la qualificazione alla Champions league soltanto all’ultima giornata, per grazia ricevuta”.

Agli errori di gestione rimediati con due finanziamenti colossali, scrive, Allegri ha aggiunto i propri e parte della responsabilità della situazione attuale è anche da addebitare ai calciatori.

“La Juventus ha liquidato Marotta, Paratici, ha esonerato tre allenatori, ha rimosso altre figure amministrative e dell’ufficio legale ha finto gattopardescamente di cambiare affinché tutto rimanesse come prima. Ovviamente il minculpop societario provvederà a smentire la situazione critica. Già nel duemila e sedici la Juventus partì malissimo e poi vinse lo scudetto. Basta avere fede e non contare i debiti”.

 

 

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