A Il Fatto: «Il mondo del calcio non è omertoso, ma sull’omosessualità è vero che c’è dell’omertà»
Su Il Fatto Quotidiano una lunga intervista a Simona Ventura. Parla di sé come di una che per fortuna riesce a non farsi deprimere dalle critiche.
«Ho la fortuna di farmi scivolare di dosso gli attacchi subiti in questi anni, altrimenti non sarei viva».
Per dieci anni è stata conduttrice di Quelli che il calcio. Racconta il mondo del calcio: è davvero così omertoso come dicono?
«Non è vero, è complicato da capire per chi si approccia con superficialità: è stato il filo rosso della mia vita e dentro ho molti amici: da Roberto Mancini ad Antonio Conte, con me giornalista e loro nel pieno della carriera».
Le fanno notare che nessun calciatore si è mai dichiarato gay. Risponde:
«Forse siamo pronti, però è vero: su questo argomento c’è dell’omertà; (sorride) dirò di più: ai tempi, chi era fedele alla moglie, dentro lo spogliatoio veniva preso per il culo. Così il “fedele” doveva raccontare tante cazzate, tipo “sono andato a letto con questa o con quella”».