La cestista Xargay scuote la Spagna: “Ho sofferto di bulimia a causa del ct della Nazionale”
Intervista a El Pais dopo il suo ritiro: "Ci diceva sempre che eravamo grasse, questo mi ha resa insicura. Parlo per aiutare le mie compagne". Il tecnico è stato licenziato ieri dalla Federazione

Su El Pais la storia di Marta Xargay, cestista 30enne di Girona, una delle migliori giocatrici spagnole di basket, ha accumulato fin qui, in carriera, titoli e trofei. A El Pais, dopo il suo ritiro, il 15 luglio scorso, ha raccontato la sua storia angosciante, legata al suo allenatore, Lucas Mondelo. L’intervista è stata pubblicata con qualche settimana di ritardo in accordo con l’atleta.
“È arrivato il momento di anteporre la persona all’atleta. Non potevo continuare a sopportare cose insostenibili. Ci sono limiti che non devono essere valicati e lui mi ha portato a un limite molto pesante. È difficile… ho avuto molti problemi con il cibo a causa di questa persona. Tutto è iniziato in Russia, ai miei tempi alla Dinamo Kursk. Ci pesavano ogni settimana ed era sempre dietro a guardare tutto. Ci sono state diverse situazioni, nei raduni di squadra, in cui si è avvicinato a me e Sonja Petrovic e ci ha detto che non potevamo avere il dolce perché eravamo grasse. A quel tempo pesavo 67 chili e sono alta 1,82 m. Stavo bene fisicamente, ma questo mi rendeva molto insicura, dentro e fuori il campo. Mi diceva costantemente che ero sovrappeso… Questo ha causato una rivoluzione fisica e mentale in me”.
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“Non so da dove ho preso la forza. Mi sentivo male a mangiare anche un’insalata… il cibo non mi piaceva, mangiavo con ansia e poi andavo in bagno… Il mio psicologo non mi lasciava pesare. Quando ho saputo che la mattina dopo dovevano pesarci, la notte non ho dormito”.
Le furono diagnosticate bulimia e ortoressia (ossessione per il cibo sano).
“Potrei passare due ore al supermercato a guardare i componenti di tutti i prodotti. Ho perso il senso della realtà, di come ero fisicamente. Che fossi grassa o meno. Che mangiassi bene o no. Ora mi amo e mi accetto di nuovo, ma arriva un punto che ti entra in testa. Anche oggi, che non faccio più sciocchezze con il cibo, noto che questo ha lasciato il segno e sarà con me per tutta la vita. Il pensiero ritorna in maniera ricorrente e la pressione sociale con i prototipi di donna ideale non smette di promuoverlo”.
Xargay non è stata l’unica vittima di questa brutta storia. Anche Anna Cruz ha lasciato la Nazionale, rimproverando duramente l’allenatore. E Laura Nicholls si è dimessa per motivi personali. Nessuna ha chiarito bene le motivazioni dei gesti, ma la confessione di Xargay sì.
“Non è riuscito a controllare la sua autorità. Non mi ha mai rispettato, né come giocatrice né come persona. Mi ha attaccata sia in pubblico che in privato, anche sul piano della mia vita privata e delle mie relazioni.
Xargay ha dichiarato che, con la sua confessione, vuole aiutare le atlete più che denunciare.
“Lo dico perché penso di poter aiutare molte ragazze che stanno vivendo la stessa situazione. Ora sanno che può capitare a chiunque, che gli atleti non sono invulnerabili, ma che si può vincere. Ho avuto tutto e ho sofferto. Lo dico per responsabilità. E spero che aiuti anche le mie compagne di squadra ad essere più persone che giocatrici all’interno di una squadra. Una cosa è una richiesta e un’altra è andare oltre i limiti”.
Ieri la Federazione ha licenziato Mondelo. La motivazione ufficiale è quella di non aver raggiunto gli obiettivi sportivi prefissati, visto che la squadra di basket femminile è stata eliminata dalle Olimpiadi.
“La FEB apprezza il lavoro di Mondelo alla guida della squadra in questi anni, ma ha deciso che è ora di cercare un nuovo slancio per la squadra”, dice la nota ufficiale.
El Pais ha provato a contattare l’allenatore che però non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Una volta conosciuti i dettagli dell’intervista, però, la Federazione ha emesso un comunicato in cui dichiara il suo sostegno a Marta Xargay e condanna gli abusi subiti da lei e dalle sue compagne.
“A seguito delle informazioni diffuse oggi dal quotidiano ‘El País’, la Federazione spagnola di basket vuole rendere pubblico il proprio sostegno incondizionato all’ex giocatrice Marta Xargay. Allo stesso tempo, la FEB mostra la sua ferma condanna dei fatti riportati, nonché la sua condanna di qualsiasi comportamento abusivo all’interno del mondo dello sport. Allo stesso modo, la Federazione vuole affermare di non essere mai stata a conoscenza di un problema del genere all’interno delle sue squadre, poiché non avrebbe acconsentito perché contrario ai valori che ha promosso per molti anni”.
“La FEB ha messo a disposizione di Marta Xargay tutte le sue strutture per qualsiasi necessità. Inoltre, ha espresso la sua gratitudine per aver condiviso la sua storia, che può essere molto utile affinché i bambini che iniziano a dedicarsi al basket sappiano individuare questi tipi di atteggiamenti e farli conoscere prima che diventino un problema superiore”.