“Il calcio è in gravissima crisi, un mondo edonistico in cui le grandi società pagano moltissimo i giocatori”
Lo ha detto Stefano Campoccia, il vicepresidente dell’Udinese, a proposito delle difficoltà vissute dalle società di calcio in quest’ultimo periodo

Stefano Campoccia, vicepresidente dell’Udinese, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai canali ufficiali del club.
Il calcio è in gravissima crisi a causa della pandemia, probabilmente continuiamo a dare la sensazione di un mondo edonistico in cui, dato che le grandi società pagano moltissimo i giocatori, sembra che la crisi non sussista. Invece non credo ci sia alcun settore dell’economia che abbia sofferto così tanto.
Il calcio, basandosi sullo spettacolo, vive moltissimo dei ricavi del pubblico. Abbiamo cercato di richiamare l’attenzione su questo tema ma questa attenzione finora non è arrivata. Abbiamo già convocato per la prossima settimana una nuova assemblea che dovrebbe essere uno spartiacque: se non riceveremo ascolto, a quel punto il calcio dovrà muoversi diversamente.
Noi siamo contrari a forme di protesta come lo stop al campionato. Dobbiamo fare appello alla compostezza di tutti, sapendo però che se tra una settimana il Governo dovesse continuare a palleggiare tra un Ministero e l’altro il provvedimento, qualcosa dovremo fare. Il calcio ha diritto di ripartire come tanti altri settori dell’economia.
L’Europeo è la dimostrazione che se si vuole si possono portare le persone allo stadio. Inoltre non è possibile che anche la Francia, che ha dimostrato una politica molto severa, accetti persone allo stadio come in Premier e in Liga mentre l’Italia è il fanalino di coda. Speriamo di portare a casa nei prossimi giorni il provvedimento che tutti ci attendiamo.