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Medvedev contro il caldo di Tokyo: «Io finisco la partita, ma se muoio chi se ne assume la responsabilità?» (VIDEO)

Poi dopo aver battuto Fognini ha chiesto di far cacciare un giornalista dalle Olimpiadi per una domanda sullo scandalo doping russo

Medvedev contro il caldo di Tokyo: «Io finisco la partita, ma se muoio chi se ne assume la responsabilità?» (VIDEO)

Daniil Medvedev ha battuto Fabio Fognini ed è sopravvissuto al caldo di Tokyo. Non prima di aver posto la questione al giudice di sedia nel pieno del secondo set: “io continuo, ma posso morire. Se muoio chi se ne assume la responsabilità?”

Il russo numero due del mondo ha richiesto due timeout medici. La temperatura all’Ariake Tennis Park era intorno ai 36 gradi, col 79% di umidità. L’arbitro Carlos Ramos gli ha chiesto se poteva continuare a giocare. E lui ha sbottato:

“Posso finire la partita, ma posso morire. Se muoio, chi se ne assume la responsabilità?”.

Anche Djokovic aveva chiesto di spostare le partite alla sera. “Anche il fatto che abbiamo solo un minuto al cambio campo – ha aggiunto Medvedev – è assurdo. Se chiedi ai 200 tennisti che sono qui, credo che 195 ti diranno che un minuto è uno scherzo e dovrebbero essere un minuto e mezzo come nei tornei ATP”.

Il caldo non gli ha comunque impedito di battere Fognini al terzo set, 6-2 3-6 6-2. E di recarsi poi in sala stampa per far cacciare un giornalista non meglio identificato, che ha osato fargli una domanda sullo scandalo del doping russo.

Il giornalista, la cui prima lingua non era l’inglese, gli ha chiesto: “Gli atleti della squadra olimpica russa portano lo stigma di imbroglioni in questi Giochi dopo lo scandalo, cosa ne pensi?”

Medvedev si è infuriato: “È la prima volta nella mia vita che non risponderò a una domanda, amico. E dovresti vergognarti di te stesso”, ha detto. Il russo si è quindi rivolto all’addetto stampa accanto a lui e ha detto che il giornalista dovrebbe essere cacciato: “Penso che dovresti cacciarlo sia dalle Olimpiadi. Non voglio vederlo di nuovo alle mie conferenze, grazie.

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