Ulivieri: «Gli allenatori toscani hanno la “merdite”, la furberia di chi non si fa prendere in giro»

«Se sta per succedere un fattaccio se ne accorgono un quarto d’ora prima. Spalletti? È un allenatore anziano, ma giovanissimo. A Napoli ci vuole un condottiero come lui» 

«Se sta per succedere un fattaccio se ne accorgono un quarto d’ora prima. Spalletti? È un allenatore anziano, ma giovanissimo. A Napoli ci vuole un condottiero come lui» 

La Gazzetta intervista Renzo Ulivieri, presidente dell’Assocalciatori. Toscano, si dice felice per i quattro corregionali che quest’anno torneranno in panchina in Serie A: Allegri, Spalletti, Semplici e Dionisi. Se Sarri firmasse con la Lazio sarebbero addirittura cinque.

«Siamo nella norma. Anzi, manca Mazzarri, ma ritornerà anche lui. Tutti hanno una caratteristica della toscanità, un aspetto non carino, però efficace, quella che io chiamo la “merdite”. La giusta mosca al naso. Per gli allenatori toscani la “merdite” è quella cosa che fa drizzare le antenne, che se sta per succedere un fattaccio se ne accorgono un quarto d’ora prima, che li mantiene attenti all’allenamento come alla colazione. È la furberia di chi non si lascia prendere in giro. Siamo un po’ figli di…, ma con delicatezza. E non è l’unica tipicità».

Su Spalletti al Napoli:

«Luciano abita a Montaione, io a San Miniato, da casa mia vedo quasi casa sua. Scherzo… È un allenatore anziano, ma giovanissimo: si aggiorna, guarda lontano, non l’ho mai sentito dire: “Ai miei tempi…”. A Napoli ci vuole un condottiero come lui e attenzione, non voglio affermare che Gattuso non lo sia stato, anzi, Rino ha navigato bene su un mare in tempesta»

Manca solo Mazzarri.

«Rientrerà presto. È stato un mio giocatore, è un amico. Sta aggiornando le sue idee».

Sul calcio di oggi:

«Vedo che le squadre portano sei giocatori in area avversaria. Quando allenavo io, se succedeva, si sveniva per paura del contropiede. Tutto cambia e ritorna. C’è da riprendere il discorso antico del difensore che deve marcare bene nell’uno contro uno. Il futuro prossimo è nella miscela tra difesa di reparto e marcatura individuale».

Correlate