A La Stampa: «Il rischio è stato calcolato con buonsenso scientifico. Perché non dovremmo vedere gli stessi risultati di Inghilterra e Israele?»
La Stampa intervista il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Parla del “rischio ragionato” di Draghi per le riaperture.
«Il rischio è stato calcolato con buonsenso scientifico e la programmazione è basata sull’andamento dei numeri. Inghilterra e Israele si sono mosse con le nostre stesse tempistiche: perché non dovremmo vedere gli stessi risultati che loro hanno oggi?».
Gli fanno notare che la campagna vaccinale, in Italia, va più a rilento, con ancora un milione di over 80 non vaccinati e gli over 70 ancora più indietro. Risponde:
«Non finiremo con il 100% degli over 80 immunizzati, ma una buona parte di questo milione mancante riceverà la sua dose entro fine mese, con una vaccinazione casa per casa per raggiungere gli anziani che hanno più difficoltà. Per gli over 70, invece, concluderemo il percorso nella prima metà di giugno, perché hanno ricevuto in gran parte AstraZeneca, che ha tempistiche più lunghe ma è abbastanza efficace già dalla prima dose. Le fasce più a rischio, quindi, saranno presto al sicuro dalle forme gravi di infezione».
Sulla riapertura della scuola:
«Potrà determinare un aumento dei contagi, certo. Arriverà un momento in cui avremo molti più contagi tra i giovanissimi e nei soggetti sotto i 55 anni, semplicemente perché non sono ancora vaccinati. Ma se i nostri anziani sono già protetti, il rischio è minimo».