A La Stampa: «La decisione è stata presa e il governo se ne assumerà la responsabilità. Diciamolo chiaramente: la scommessa è riaprire ora per vedere se a giugno dobbiamo richiudere tutto»
Intervistato da La Stampa, Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia a Padova, ribadisce di essere contrario alle riaperture previste tra una settimana. Quelle che Draghi ha giustificato parlando di un “rischio ragionato”.
«Le riaperture sono una stupidaggine epocale. Rischio calcolato? Di calcolato vedo ben poco e il vero rischio è giocarci l’estate».
Crisanti fa riferimento agli interessi che condizionano le decisioni del Governo.
«Purtroppo l’Italia è ostaggio di interessi politici di breve termine, che pur di allentare le misure finiranno per rimandare la ripresa economica».
I casi di Covid sono ancora tantissimi.
«Da settimane viaggiamo tra i 15 e i 20 mila casi al giorno: un plateau altissimo, che non consente di progettare riaperture. La decisione è stata presa e il governo se ne assumerà la responsabilità. L’unica sarebbe potenziare la vaccinazione, ma tra forniture, disorganizzazione e diffidenza verso AstraZeneca pare difficile superare quota 350 mila».
Crisanti teme, come ha già detto ieri, che ci giocheremo l’estate.
«Di calcolato vedo ben poco e il vero rischio è giocarci l’estate. Allora diciamolo chiaramente: la scommessa è riaprire ora per vedere se a giugno dobbiamo richiudere tutto».
E ribadisce:
«Riaprire ad aprile è una stupidaggine epocale».
Aggiunge:
«Purtroppo ci sono decisioni che hanno conseguenze. Penso alle leggerezze dell’estate scorsa, ma anche a quelle attuali. Il futuro lo si scrive in base alle decisioni che si prendono. Non bisogna sottovalutare l’impatto delle varianti e sopravvalutare l’effetto del clima estivo».