Calzona viaggia più o meno alla media di Mazzarri (Gazzetta)

La squadra ha subito gol per la sedicesima partita consecutiva. Una stagione da dimenticare

Calzona

Mg Milano 17/03/2024 - campionato di calcio serie A / Inter-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Francesco Calzona

Calzona viaggia più o meno alla media di Mazzarri. Lo scrive la Gazzetta dello Sport nella cronaca di Fiorentina-Napoli 2-2.

E adesso al Napoli non resta che tifare Fiorentina in Conference per entrare in Conference.

Una stagione da dimenticare dopo quella indimenticabile dello scudetto. Neanche quando la partita comincia bene Kvara e soci riescono a chiudere il match. Il gol immediato di Rrahmani, su angolo di Politano, poteva essere tesaurizzato meglio. L’anno scorso, segnato un gol, l’obiettivo sarebbe stato: attacchiamo ancora. Il coraggio s’è dileguato, il gioco idem, e il Napoli s’è chiuso immediatamente, subendo manovra e possesso viola.

Kvara fa sperare il Napoli. Se torna quello di Spalletti, ieri in tribuna, il nuovo tecnico, chiunque sia, non partirà da zero. Ma non c’è lezione che tenga per la difesa che subisce gol per la 16a di fila. Calzona non è riuscito a risollevare i suoi, non vince da sei gare di fila e viaggia più o meno alla media di Mazzarri (16 punti in 13 partite lui, 15 in 12 Walter).

Calzona in conferenza:

«Nel secondo tempo ci siamo rialzati. Abbiamo concesso tre occasioni da gol e ne hanno realizzate due. È una nostra malattia».

«Quello che dice il presidente non mi riguarda, ho detto all’inizio che ho un contratto con la federazione slovacca anche mi ha gentilmente concesso di venire a Napoli. Mio contratto scade il 26 maggio, è stata solo una gentile concessione».

«Non entro nel merito da dove ripartire, non do consigli alla società. Non ce l’ho fatta a migliorare la situazione. Mi prendo le responsabilità. L’ho trovata nona e nona è rimasta. È anche vero che dopo una settimana di ritiro c’era già polemica. Leggo poco, però mi dicono che le colpe sono tutte mie, che non alleno, mi dispiace ma la stagione del Napoli è cominciata sette mesi e mezzo prima e i problemi sono sorti dopo una settimana».

Lindstrom

«Mai giocato trequartista, era uno dei due trequartisti nel suo vecchio club. ha bisogno di spazio per esprimere le sue qualità. Da anni il Napoli gioca nella metà campo avversaria, prevalentemente negli ultimi 30-40 metri di campo, è una questione di caratteristiche. Osimhen e Simeone è impossibile, sono due punte. Ho dato continuità tattica, il tempo per cambiare piano non l’ho avuto. Non c’era tempo per il piano B, ho cercato di sistemare il piano A. Abbiamo cambiato modulo sei volte e ogni volta abbiamo perso di mano la partita. In questo modo questa squadra non sa cambiare modo di giocare».

«Sei rimasto uno dei pochi ad apprezzare il mio lavoro. C’è sciacallaggio su di me, dicono che non alleno la squadra, che faccio solo partitelle. A questi signori che dicono queste cose, possiamo dire che gli allenamenti sono tutti registrati e catalogati. Possiamo estrarne uno a sorte e vediamo se ero in campo o non ero in campo.

«Prima della tattica e della tecnica devono esserci orgoglio, motivazioni forti e spirito di squadra. Oggi abbiamo fatto gol su schema perché la squadra è sempre stata in partita tranne che per un piccolo tratto. Ci capita raramente di fare gol su schema».

Cosa è mancato? È un fallimento?

«La mia gestione? Il Napoli è rimasto nella stessa posizione, al nono posto. Mi prendo le mie responsabilità, non dovrei essere l’unico. Non mi aspettavo tutti questi problemi, non mi aspettavo una catastrofe non solo in campo ma generale. Non ho dovuto pensare solo al campo. Ho dovuto fare tante cose, nessuno mi aveva detto niente. Ho sottovalutato la situazione perché non la conoscevo. Mi sono ritrovato a dover gestire tante situazioni che non mi aspettavo».

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