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Bielsa, l’allenatore degli allenatori: 163 dei suoi 280 ex giocatori fanno il suo mestiere, “per merito suo”

Da Guardiola a Simeone, da Pochettino a Sanpaoli, El Loco ha allevato un paio di generazioni di grandi tecnici. Che di lui al Telegraph dicono: “Ci ha fatto amare il calcio”

Bielsa, l’allenatore degli allenatori: 163 dei suoi 280 ex giocatori fanno il suo mestiere, “per merito suo”

“Ci ha fatto amare il calcio”, dice Pochettino, che allena il PSG ed è uno dei 163 allievi del Loco Bielsa, l’allenatore di allenatori. Il Telegraph li ha contati: sui 280 ex giocatori in pensione di Bielsa sono appunto 163 quelli che ora fanno il suo stesso lavoro. Più della metà. Una statistica troppo clamorosa per non trarre qualche conclusione. La prima, la più scontata, è che Bielsa fa innamorare i suoi giocatori del mondo in cui li allena.

Bielsa

La ricerca, frutto di un minuzioso studio del giornalista argentino Carlos Arasaki, poi prende vigore anche per i nomi dei suoi discepoli, da Pep Guardiola e Jorge Sampaoli, il quale disse: “Ho spiato Marcelo per 10 anni, ho raggiunto un punto in cui ero dipendente da lui”.

Bielsa e Guardiola si affrontano sabato, c’è Leeds United-Manchester City, ma la loro amicizia risale a 15 anni fa, quando Guardiola lo andò a trovare nel suo remoto ranch a 50 miglia da Rosario. Guardiola, che aveva cercato Bielsa su consiglio di Gabriel Batistuta, era così eccitato dopo la giornata passata a parlare di calcio che mandò un messaggio a un amico per dirgli che aveva appena incontrato “l’allenatore più esperto del mondo”.

Javi Martinez, che ha giocato con Bielsa all’Athletic Bilbao prima di passare al Bayern Monaco, dice che Guardiola lo riempiva costantemente di domande sull’argentino quando era in Bundesliga. Dopo la promozione del Leeds United lo scorso anno, Guardiola ha descritto Bielsa come “assolutamente in cima alla lista” tra i migliori manager del calcio.

E di lui dicono cose meravigliose Mauricio Pochettino e Diego Simeone. I complimenti sono vicendevoli. Bielsa ha una buona parola per tutti i suoi “figli”, Guardiola per esempio:

“Ha creato un sistema suo. Regala una tale superiorità alle squadre che gestisce che gli avversari pensano che il modo migliore per evitare di essere sconfitti, o perdere per pochi gol, è iniziare il recupero della palla a 10 metri dalla propria area”

Le leggende che lo riguardano sono infinite, non per niente lo chiamano El Loco. Il Telegraph ricorda l’attenzione maniacale al dettaglio che, nei suoi primi anni, teneva incollato ai video 14 ore al giorno, o in viaggio in lungo e in largo per l’Argentina con una Fiat 147 per vedere personalmente migliaia di giocatori dal vivo. E gli allenamenti straordinariamente variegati, la propensione a convertire i centrocampisti in difensori o l’implacabile pressing alto che ha sicuramente influenzato una generazione di allenatori.

Tim Rich, che ha scritto la biografia di Bielsa “The Quality of Madness”, dice che usava tutti gli stratagemmi possibili per rendere le sue frasi più semplici e assicurarsi di poter raggiungere tutti i membri della squadra.

Alcune delle testimonianze personali sono istruttive. Roberto Ayala, l’ex difensore argentino anche al Napoli, sottolinea l’empatia e il rispetto di Bielsa “per ciò che il calciatore stava dando”. Christian Bassedas, che ha giocato con Bielsa per il Velez e l’Argentina, è rimasto profondamente emozionato la scorsa estate mentre guardava in televisione le celebrazioni per la promozione del Leeds in Premier League. “Bielsa è un uomo che ti raggiunge e che cattura le persone che sono al di fuori del calcio. Mia moglie, per esempio, e anche a mia nonna”.

Benjamin Mendy, che ha giocato con Bielsa al Marsiglia, dice che inizialmente addormentava durante le sessioni video di gruppo, ma che l’allenatore non è si mai scoraggiato. “Quando aprivo gli occhi, Bielsa era ancora lì, con la stessa espressione seria sul viso, e diceva: ‘Aspetto, prima o poi ti piacerà'”.

L’ex centrocampista dell’Espanyol Iván Helguera racconta la storia di come Bielsa ha iniziato a parlare con lui, Pochettino e Juan Esnaider del calcio in una sauna. Dopo 30 minuti ininterrotti, i tre giocatori stavano svenendo per il caldo.

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