Karim Benzema: «Il denaro rende le cose più facili, ma da piccolo non avevo niente ed ero felice»
A El Pais: «Non è vero che nulla mi riguarda, ho dei sentimenti, ma non mostrerò mai le mie debolezze, anche se le ho. Quando sto male lo tengo per me».

Su El Pais una lunga intervista all’attaccante del Real Madrid, Karim Benzema. Dichiara di dare molta importanza all’amicizia. La prova, dice, è che ha solo un amico.
«Ho solo un amico. Il che dimostra che l’amicizia è molto importante per me».
Sul rapporto con i soldi e sulla possibilità che i soldi facciano la felicità delle persone:
«Il denaro rende molte cose più facili, ma non ci vogliono milioni per essere felici. Quando ero piccolo, non avevo niente. Ma ero felice. Potevo rimanere un giorno intero a dare calci contro il muro e il garage di casa mia. Ero un bambino che viveva solo per il calcio».
E’ stato il padre a spingerlo nel mondo del calcio. Non senza pressioni e durezza.
«E’ stato impegnativo, ma è grazie a lui che ho una mentalità d’acciaio. Certo, gli sono grato. Se oggi sono quello che sono è per quell’educazione».
Ed aggiunge:
«Vengo da un quartiere dove le cose erano difficili. Quando ho visto i ragazzi più grandi ben vestiti e con belle macchine, quello che volevo era essere come loro. Nel calcio, direi che Ronaldo, il brasiliano, è stato un modello per me».
Su Zidane:
«Per me è un fratello maggiore. Fuori dal campo, è sempre lì a consigliarmi. Parliamo solo la stessa lingua».
Sull’apparente freddezza che mostra:
«Non è vero che nulla mi riguarda. Ho dei sentimenti, ma non mostrerò mai le mie debolezze, anche se le ho. Quando sto male lo tengo per me».
Sull’impatto della pandemia sul calcio:
«Spero che usciremo presto da questo caos. Non ci piace giocare senza pubblico, ma ci siamo abituati. Come amiamo il calcio, siamo felici solo giocando».
E sul razzismo negli stadi:
«Non dovrebbe mai accadere. È disgustoso, orribile e sporco. Siamo tutti uguali. Non ho subito insulti razzisti, anche se mi hanno insultato».
Come reagisci quando succede? Gli viene chiesto. Risponde:
«Sono concentrato sul mio calcio. Le mie orecchie sono altrove».