Il Telegraph: la nuova competizione europea piace solo ai top club, ma ormai è avviata. Toglierà spazio e soldi ai campionati nazionali
E’ una battaglia contro i mulini a vento, perché il treno della super-Champions è già partito. Ma i 14 club della Premier League al di fuori dei cosiddetti “Big Six” hanno messo in chiaro che si opporranno all’allargamento della competizione europea a 36 squadre dopo il 2024.
In una riunione degli azionisti dei 20 club, le nuove proposte sono state presentate in dettaglio e ci sono tre punti su cui la discussione è più che accesa: il futuro della Coppa di Lega minacciato dalla “pressione del calendario” dovuta all’ingigantimento del primo turno della nuova Champions League, che passerebbe dalle sei partite della fase a gironi a 10 partite. Poi l’inclusione di posti jolly per quattro dei 36 club, due dei quali basati esclusivamente sul coefficiente Uefa. E infine l’enorme numero di partite extra che eliminerebbero l’esclusività della Premier League almeno per una parte dell’anno.
I 20 club hanno deciso di fare pressione alla Uefa per chiedere “aggiustamenti” su questi punti, ma con Ceferin sotto scacco – deve affrettarsi ad offrire un modello che porti maggiori entrate ai top club per sconfiggere la minaccia della Super League – le possibilità di successo sono scarse.
Anche altrove sono piovute critiche. L’amministratore delegato della Bundesliga Christian Seifert ha accusato più o meno esplicitamente Barcellona e Real Madrid di “bruciare soldi” perché sono “mal gestite”:
“Bruceranno questo denaro come lo hanno bruciato negli ultimi 10 anni”, ha detto il tedesco al FT Business of Football Summit.
In un’intervista separata, Simon Green, il capo di BT Sport che ha pagato 1,2 miliardi di sterline per i diritti nazionali britannici per le competizioni Uefa dal 2021 al 2024, si è chiesto se le modifiche siano davvero necessarie: “Una Super League europea sarebbe attraente per le emittenti, ma non varrebbe tanto quanto i campionati esistenti più la Champions League. Sarebbe come annullare il valore che già esiste per reinventare qualcosa che vale meno”.
I club hanno chiesto all’Uefa di rivedere le proposte, ma pare chiaro che questo fragile compromesso è quello che reggerà, e le piccole società avranno poche possibilità di fermarlo.
I club inglesi con il punteggio più alto in base al coefficiente Uefa sono Manchester City, Liverpool, Manchester United, Arsenal, Chelsea e Tottenham. E sono ovviamente tutti favorevoli alla nuova Champions.