Gazzetta: Adl è deluso dai soldi spesi nel Bari senza risultati. Carrera per lui è l’uomo della svolta
L'arrivo del nuovo tecnico e il sollevamento dall'incarico di Auteri e Romairone devono essere visti nell'ottica di costruire basi opportune in chiave playoff

La Gazzetta dello Sport commenta la scelta di Aurelio De Laurentiis di affidare la panchina del Bari a Massimo Carrera. Quello che ieri abbiamo definito un segnale di risveglio del presidente del Napoli.
Il quotidiano sportivo scrive che il patron è stato spinto da due input. Innanzitutto quello di
“ripartire con un tecnico non più giovane, oggi Massimo 56 anni, ma molto motivato e voglioso di farsi largo nell’universo calcistico italiano, e offrire alla platea barese una faccia conosciuta, di cui fidarsi”.
Aurelio De Laurentiis e il figlio Luigi, insomma, “hanno cercato l’uomo della svolta“. Perché i De Laurentiis hanno investito un bel po’ di quattrini nella squadra pugliese.
“Oltre una decina di milioni nella passata stagione. Decisamente meno quest’anno, condizionato dal Covid e dallo sbriciolamento delle entrate, ridotte soltanto ai proventi degli sponsor. Con una nota costante: gli ingaggi riconosciuti ai calciatori sono i più alti dell’intera Serie C”.
Ma i risultati stentano ad arrivare, nonostante siano stati cambiati quattro allenatori in un anno e mezzo e 60 calciatori. Nemmeno l’avvicendamento di Matteo Scala e Giancarlo Romairone nel posto di direttore sportivo ha cambiato qualcosa.
“Anche perché la stanza dei bottoni ha sempre avuto sede a Napoli, con Giuntoli e i suoi collaboratori, e a Roma, negli uffici della Filmauro”.
Quest’anno, ci sono stati 15 nuovi acquisti.
“Una giostra impazzita che non ha prodotto plusvalenze, né salti di qualità sul piano del valore complessivo della rosa, e che ha mandato su tutte le furie Aurelio De Laurentiis“.
L’arrivo di Carrera e il sollevamento dall’incarico di Auteri e Romairone devono essere visti nell’ottica di
“costruire basi opportune in chiave playoff. Ma, per conquistare orizzonti più sereni, il Bari dovrà rafforzarsi sul piano dell’organigramma societario e fare investimenti sulle strutture, a partire dal settore giovanile. In quanto allo stadio San Nicola, è pronto da un pezzo uno studio per renderlo più accogliente, eliminando la pista di atletica e riducendo la capienza a 40.000 posti circa”.