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Il Times: il treno Superlega è partito, così i grandi club fanno la guerra a Uefa e Fifa

Dopo il “no” disperato del calcio ufficiale (“chi la gioca non potrà fare i Mondiali”) il progetto va avanti. Il Times svela la bozza. Tra i 15 club fissi c’è il Milan e altre due italiane

Il Times: il treno Superlega è partito, così i grandi club fanno la guerra a Uefa e Fifa

L’autorevole quotidiano britannico The Times ha pubblicato una bozza di 18 pagine che contiene le linee guida della Super League europea. Lo ha fatto dopo il durissimo comunicato congiunto Fifa-Uefa col quale il calcio mondiale ha messo in chiaro che se i grandi club andranno avanti col progetto sarà guerra aperta. E prenderanno in “ostaggio” i protagonisti di tutto: i giocatori. Fifa e Uefa infatti minacciano di bandire da tutte le competizioni internazionali ufficiali – i Mondiali soprattutto – chi scenderà in campo in quella che a questo punto diventa una manifestazione parallela non autorizzata.

Il Times scrive che tra i 15 membri fondatori e permanenti ci sono sei club inglesi, e che le squadre più coinvolte nella creazione della competizione sarebbero Real Madrid, Manchester United, Liverpool e Milan, che avrebbero un posto fisso.

Tra gli altri ci sarebbero “i Big Six (Liverpool, Manchester United, Manchester City, Arsenal, Chelsea e Tottenham), più tre dalla Spagna, tre dall’Italia, due dalla Germania e uno dalla Francia”. I 15 club fondatori, per partecipare al torneo, riceverebbero circa 350 milioni di euro a testa.

La banca di investimento JP Morgan Chase garantirebbe la struttura economica: “I 15 club fondatori condividono una sovvenzione iniziale per le infrastrutture di 3,5 miliardi di euro che possono essere spesi per stadi, campi di allenamento o per sostituire le entrate perse a causa della crisi per il Covid-19 “.

“I ricavi da tv e sponsorizzazioni favorirebbero i club fondatori: il 32,5% del jackpot sarebbe diviso equamente tra i 15 club e un altro 32,5% tra tutti i 20 club della Superlega, compresi i cinque qualificati (che non sarebbero club fondatori né avrebbero un seggio permanente.) Il 20 percento del piatto verrebbe distribuito con un sistema basato sul merito, sul modello Premier League”.

La competizione sarebbe divisa in “due gruppi di dieci squadre che giocano in casa e all’estero, con le prime quattro di ogni gruppo che accedono ai quarti di finale andata e ritorno, poi semifinali andata e ritorno e finale secca. Le partite si terranno durante la settimana”, in pratica sostituendo le coppe Uefa, coi campionati ancora in piedi nel weekend.

Inoltre, viene stabilita una sorta di fair play finanziario: “Un limite del 55 per cento del reddito che può essere speso per stipendi e trasferimenti (al netto)”.

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