A SKy: «È stata gestita male. Perché io non mi sono permesso di mettermi a tavolino con altre squadre che mi hanno chiamato». Evidente il riferimento a Benitez
Il tecnico del Napoli Rino Gattuso è intervenuto ai microfoni di Sky nel post partita della gara contro il Parma
Le buone intenzioni sono state tradotte con i fatti
«Se avevo percezione che la squadra non ci seguiva era meglio andare a casa. Anche dimettermi, perché in quella situazione può cambiare tutto, perché se vedi una squadra che non ci sta con la testa vai dalla proprietà e ne parli. Oggi la partita mi è piaciuta, giocare con il Parma per una squadra tecnica è dura. Abbiamo saputo soffrire e mi è piaciuto. Quando ci siamo messi a 5 abbiamo fatto molto bene. La squadra è viva, poi dobbiamo migliorare. Mi chiedo cosa dobbiamo fare di più con un solo attaccante di ruolo»
Eri molto nervoso nell’ultimo periodo
«Io qua sto prendendo schiaffi tutti i giorni, sembra che siamo ultimi in classifica, poi dite che è gente che non conta nulla, ma è difficile. I calciatori girano e leggono. Io non leggo nulla, a me può mandarmi qualcosa il mio avvocato o Lombardo, ma non leggo nulla perché devo stare tranquillo. Io devo lavorare, ma non si può lavorare così»
Erano parole rivolte all’esterno o all’interno della società?
«Io lo so, ma non sto a fare polemiche, questa tarantella è cominciata da due mesi. Io sento parlare della mia pescheria, ma ci vuole classe per andarci a mangiare. Sento dire che sono un maleducati, poi che sono incapace, forse quella è la cosa più vera. Poi se qualche tifoso da tastiera non ha niente da fare per il lockdown, però parole pesanti sono uscite da persone che stanno qui da tanti anni e lavorano e questo io non posso accettarlo. Del contratto a me non me ne frega, io non sono legato ai contratti, ma alle emozioni. Poi se ho sbagliato io o Aurelio non lo so»
E questo rinnovo di contratto?
«Io non sono legato ai contratti, posso firmare anche 5-10 anni. Io sono legato alle mie emozioni, voglio fare il mio lavoro come lo so fare e sapere di che morte morire. Ora bisogna parlare della partita, non di altro»
Sulla partita.
«La squadra mi è piaciuta tanto. Tecnicamente no, ma le cose che ci sono mancate in questi mesi no. Siamo stati lì a battagliare»
Che significato ha quell’abbraccio con la squadra dopo il gol di Politano?
«L’ho insultato, gli ho detto che non ci voleva uno scienziato per capire che c’eravamo messi col 5-4-1. Dopo dieci minuti ancora non aveva capito che doveva fare il quarto di destra. Io sono pane al pane vino al vino, sono fatto così. Se qualcuno vuole giocare di più magari sta col musino, ma io ho grandissimo rispetto dei miei calciatori»
Lei crede ai fantasmi che vengono da fuori?
«Io credo al lavoro. La mattina bisogna svegliarsi, farsi una doccia, mettersi un profumo, vestirsi e andare a lavorare con serenità. Ho sempre fatto così nella mia vita. Ma bisogna stare bene, sentirsi a proprio agio dove si sta. Quando sto bene in un post»
Lei si sente a suo agio?
«A Castel Volturno coi miei calciatori sì, ma non mi sento a mio agio con quello che sta succedendo qua. Io credo fortemente nelle emozioni. L’aria che si respira non mi piace e lo avete capito»
Com’è la situazione col presidente
«È sempre stato un buon rapporto, non posso negare che dopo gli ultimi giorni da parte mia un po’ di delusione per tutto quello che è successo c’è. però c’è grandissimo rispetto, è una persona più grande di me e lavoro per lui»
Delusione per altri allenatori?
«È stata gestita male. Perché io non mi sono permesso di mettermi a tavolino con altre squadre che mi hanno chiamato». Evidente il riferimento a Benitez che è stato contattato da De Laurentiis