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Lozano ha preso il 2020 e lo ha ribaltato

Lo hanno deriso, insieme ad Ancelotti che lo aveva voluto, ora invece tutti sanno che il Napoli malmesso e acciaccato, disorientato e singhiozzante, ha un punto fermo con la fame di un predestinato.

Lozano ha preso il 2020 e lo ha ribaltato

Il 2020 chiude il cerchio di un anno pallonaro che ci ha visti singhiozzare, gioire, morire e risorgere per poi ritornare a domandarsi “Chi siamo? Si ma dove andiamo?”.

Se il 2020 fosse un calciatore sarebbe sicuramente Hirving Lozano che ha smesso i panni del pacco per divenire finalmente l’acquisto più azzeccato del biennio. Forte, veloce, cattivo, goleador, l’unico che regge l’attacco azzurro ed il solo che vede gli altri sedersi mentre sfreccia e sforna assist.

I messicani erano impazziti, increduli, sgomenti. Il loro idolo, la loro freccia miseramente derisa nelle agorà televisive partenopee.

Opinionisti, intenditori, commentatori, ex dirigenti tutti uniti a beffeggiare sia Ancelotti – che lo aveva richiesto – sia il calciatore addirittura capace di far rimpiangere la meteora Edu Vargas.

Insomma Lozano ha preso il 2020 e lo ha ribaltato, ha preso il Napoli e se lo è cucito addosso, ha preso i tifosi e li ha spogliati dalle loro superficiali e medie certezze. Pochi, pochissimi lo hanno difeso, lo hanno compreso, lo hanno sostenuto. Ha camminato solo contro tutti con il peso sullo stomaco di un cartellino pagato quaranta milioni di euro ma ha resistito e ha vinto dimostrando di essere il top-player tanto atteso.

Da queste pagine, nonostante i continui insulti e pernacchie, abbiamo continuato a difenderlo indicandolo, dopo averlo visto in ritiro a Castel di Sangro, come il vero grande colpo del nuovo anno azzurro ed ora è il capocannoniere della squadra, quello invocato dalla gente per risolvere le continue difficoltà della compagine di Gattuso. Gioca a destra, gioca a sinistra, difende, arriva sul fondo e crossa, segna, si arrabbia, con quel viso da bambino che in un attimo si trasforma in quello da Chuky, da bambola assassina.

Ora tutti tacciono, ora tutti si nascondono, ora tutti si giustificano, ora tutti aspettano un’altra partita per vedere Hiriving spaccare le difese. Ora tutti sanno che il Napoli malmesso e acciaccato, disorientato e singhiozzante, ha un punto fermo con la fame di un predestinato.

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