ilNapolista

Effettivamente Lozano è il nuovo Vargas. Gattuso riveda le gerarchie in attacco

Il messicano entra nel secondo tempo, sullo 0-1, e colora un Napoli fin lì inguardabile. Un gol, un palo e un pallone “basta spingere” per Petagna

Effettivamente Lozano è il nuovo Vargas. Gattuso riveda le gerarchie in attacco

Il nuovo Vargas. Un pacco di Ancelotti. Non sa giocare a calcio. Non sa fare niente. Sono solo alcune delle perle dell’ambiente Napoli – notoriamente intenditore di calcio – a proposito di Hirving Lozano. Aggiungiamo: non può giocare punta centrale. Come ha dimostrato oggi segnando di testa il gol del momentaneo 1-1. Il Napoli ha battuto in rimonta la Sampdoria 2-1. E lo ha fatto soprattutto, se non quasi esclusivamente, per merito di Lozano che ha segnato un gol e appoggiato sulla testa di Petagna un pallone con su scritto “basta spingere” (a proposito di omaggi a Paolo Rossi).

Gattuso ha inopinatamente lasciato fuori Lozano. Non solo preferendogli Politano, ma anche Insigne e Mertens. Lozano è sempre dietro nelle gerarchie dell’attacco del Napoli. E si fa fatica a comprenderne il motivo. È sempre tra i primi a essere sostituito. Solo una volta ha giocato 90 minuti, contro l’Atalanta. Eppure è dall’inizio della stagione, ossia da quando ha avuto la possibilità di giocare, che è tra i migliori degli azzurri. Viene da pensare cosa sarebbe potuto accadere se Gattuso lo avesse visto anche la scorsa stagione, magari schierandolo al Camp Nou. La vera domanda è: perché l’anno scorso fu accantonato? Era solo una questione di campo?

Fin qui, Lozano è il capocannoniere del Napoli: sei gol in campionato e uno in Europea League. El Chucky oggi si è rivelato un cartone animato. Ha trasformato la partita del Napoli dal bianco e nero al colore. Come accadde con Osimhen a Parma nella prima partita di campionato.

Il primo tempo del Napoli è stato disarmante. La squadra di Ranieri è andata meritatamente in vantaggio con Jankto complice anche una mancata uscita di Meret. Il Napoli non ha quasi mai tirato in porta, fatta eccezione per un colpo di testa di Mertens e un tiro da fuori di Insigne. Entrambi decisamente sotto tono. Per il belga sta diventando una preoccupante costante che dovrebbe spingere Gattuso a mettere in discussione le troppo rigide gerarchie in attacco.

All’intervallo Gattuso ha tolto Fabian e Politano. Spazio a Lozano e Petagna. Il messicano ha stravolto il match, ha cambiato volto all’incontro. Ha segnato da punta centrale, con un perfetto colpo di testa in area. Poi, ha colpito il palo con un diagonale di destro che è una specialità della casa. Dopodiché nell’uno contro uno, stavolta sì partendo dalla fascia, si è bevuto Augello, non solo ha raggiunto il fondo, è entrato anche in area e l’ha appoggiata in testa a Petagna che ha assecondato la traiettoria del pallone e ha segnato. Festa per Petagna, abbraccio con Gattuso. Ma l’attore protagonista è stato il messicano. E non è la prima volta che accade.

Ormai siamo a dicembre. Rifletteremo con calma su quel che sta accadendo a Mertens. Tornerà prestissimo il grande calciatore che abbiamo conosciuto. Ma adesso non tenere in considerazione il verdetto del campo, sarebbe un delitto.

Il Napoli sale al terzo posto, a 23 punti. A una lunghezza dall’Inter e mercoledì ci sarà lo scontro diretto a San Siro. In attesa che prima di Natale il Coni faccia un regalo non tanto al Napoli quanto alla giustizia sportiva.

ilnapolista © riproduzione riservata