Il pagellone del 2020 de Il Giornale: 5 ad Agnelli, Pirlo e Conte

I voti di Elia Pagnoni. Alla Juve 9 per aver vinto il nono scudetto, ma il suo presidente "cambia gli allenatori come fossero figurine", Sarri paga il fallimento Champions, ma Pirlo non ha proprio convinto 

Gli sciuponi del calcio

Sul Giornale il pagellone del calcio nell’anno funesto 2020.

Ricorderemo il 2020 come l’anno dell’Atalanta (9), ma anche del Milan (7,5), di Gasperini (8) e Pioli (8), del Papu e di Ibra che quasi rubano la ribalta all’eterna Signora d’Italia che vince il suo nono scudetto di fila (voto 9 ovviamente) mentre il suo presidente Agnelli (5,5) cambia gli allenatori come fossero figurine: via Sarri (6,5) appena arrivato e dentro Pirlo (5,5), scelta che fa arricciare il naso a tanti juventini. L’ex napoletano, su una panchina dove sembra che vincere lo scudetto sia considerata una formalità, paga la Champions buttata via con il Lione, ma l’ex centrocampista fresco fresco di patentino, finora in panchina non ha proprio convinto. Tra gli juventini inevitabile la citazione per Cristiano Ronaldo, non per la gestione del pasticcio Covid (5) ma perché diventa il primo giocatore europeo a segnare 100 gol in nazionale (voto 100 ovviamente) con il suo Portogallo”.

All’Atalalanta va 8 in pagella. E anche il Milan è promosso a pieni voti. Pioli becca addirittura un 8.

“Scongiura l’arrivo del tedesco Rangnick e porta il Diavolo dove non si vedeva da tempo, in testa alla classifica. Merito suo e di un ragazzo di 39 anni, Zlatan Ibrahimovic (10) che convince i compagni di essere una squadra da scudetto. E i piccoli diavoli ci credono”.

Insufficienza anche per Conte (ma all’Inter va un 6,5): “5 per le continue lamentele e il modo di rapportarsi al club”.

 

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