Sul Corriere. Sul colosso cinese pende la denuncia di una ong sullo sviluppo di un software di riconoscimento facciale che ha portato all’arresto di alcuni uiguri. Da qui la presa di posizione del calciatore
L’attaccante del Barcellona Antoine Griezmann ha annunciato di avere sciolto la partnership con Huawei (di cui è ambasciatore in Europa dal 2017) perché nutre «forti sospetti» sul ruolo che ha l’azienda sulla sorveglianza digitale e quindi sulla persecuzione della minoranza musulmana degli uiguri. La notizia è sul Corriere della Sera.
Tutto è nato dalla denuncia della ong Human Rights Watch, mercoledì, del fatto che alcuni cittadini cinesi di etnia uigura erano stati arrestati dopo essere stati segnalati da un nuovo software di riconoscimento facciale che identifica i tratti somatici della minoranza etnica.
“Un rapporto interno di Huawei, consultato dal Washington Post, indicava che nel 2018 l’azienda aveva collaborato con la start-up cinese Megvii per sviluppare un software di riconoscimento facciale capace di stimare l’età, il sesso e l’origine etnica di ogni cittadino e di fornire quindi alle autorità «notifiche sulla presenza di uiguri»”.
Huawei ha negato la sua partecipazione tramite un comunicato. Ma a Griezmann non basta che Huawei neghi le accuse. Chiede all’azienda di «impegnarsi al più presto con azioni concrete per condannare questa repressione di massa, e usare la propria influenza per contribuire al rispetto dei diritti dell’uomo e della donna nella società».
Griezmann, spiega il quotidiano, è intervenuto dopo una campagna condotta dal deputato europeo Raphael Glucksmann, sostenitore del sito Ouighours News, impegnato da mesi a sensibilizzare i testimonial europei di Huawei. Glucksmann dichiara:
«Hanno interpellato educatamente Griezmann e, per la nostra sorpresa, in 48 ore ha interrotto la collaborazione. È un gesto di un coraggio e di un umanismo di cui gli va dato merito. Ha rotto un contratto che gli portava milioni di euro. Griezmann era la star assoluta di Huawei in Europa, il suo messaggio arriverà a Pechino».