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Boccia: «Ritorno a scuola? Condiviso con le Regioni. Se De Luca cambia il calendario smentisce se stesso»

Al Corriere: «Faremo di tutto per tenere le scuole aperte. Se non diminuiscono i contagi? Succede quello che purtroppo è accaduto in tutto il mondo. In Europa si guarda alla realtà»

Boccia: «Ritorno a scuola? Condiviso con le Regioni. Se De Luca cambia il calendario smentisce se stesso»

Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera su vaccini e riapertura delle scuole. Sul ritorno in presenza degli studenti il 7 gennaio, il ministro dice che «l’obiettivo del governo è di riportare in presenza la scuola seguendo le indicazioni del ministero della Salute», ovvero gradualità delle presenze, ingressi scaglionati e le altre misure di prevenzione, ma con un’incognita, rappresentata dall’andamento dei contagi. Se i nuovi casi di Covid non diminuiranno,

«Succede quello che purtroppo è accaduto in tutto il mondo: quando sale l’emergenza sanitaria bisogna intervenire con determinazione e velocità. Questo non significa non essere organizzati — e per la scuola lo siamo — ma adeguarsi alla realtà. In Italia si preferisce la narrazione sulla disorganizzazione, in Europa si guarda alla realtà».

Fino al 15 gennaio, dichiara, resteranno in vigore le divisioni in fasce di colore.

«Faremo di tutto per tenere le scuole aperte: le fasce in vigore ora restano tali fino al 15 gennaio. Dopo ci ragioneremo, anche sulla base della campagna di vaccinazione. Ma le misure sono valide su tutto il territorio a meno che la situazione sanitaria locale giustifichi misure più restrittive. L’intesa con le Regioni serve ad evitare che ognuno faccia per conto suo».

Ce n’è anche per De Luca, che ha già annunciato che in Campania non tutti gli studenti torneranno in classe il 7 gennaio.

«L’intesa è stata approvata all’unanimità con un lavoro congiunto di governo, Regioni ed enti locali con i sindaci che hanno dato un contributo molto importante. Il lavoro di raccordo tra le Regioni è stato fatto dal vicepresidente della Campania Bonavitacola, se De Luca cambia il calendario smentisce se stesso oltre a fare un danno alla sua comunità scolastica».

Ed aggiunge:

«I dati parlano chiaro. La Toscana in zona rossa come la Campania è passata con le scuole autorizzate aperte da 1,84 di Rt a 0,7. La Campania nello stesso periodo con le scuole chiuse è passata da 1,62 di Rt a 0,6. Ci sono altri casi di regioni in zona rossa partite da 2 di Rt, come Lombardia e Piemonte, e scese a scuole aperte a 0,64, per non dire del Lazio (sempre giallo) che ha garantito presenza e massima sicurezza. Rispettare gli accordi istituzionali significa garantire sicurezza sanitaria e il diritto allo studio».

 

 

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